Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Nostra Intervista a Morena Piccinini, Presidente Patronato INCA CGIL.

""Il governo continua a tagliare i fondi dei patronati mettendo a rischio la tutela gratuita per  lavoratori e pensionati ma il Patronato INCA non   abbandonerà nessuna postazione di tutela, anzi in alcuni casi, come nei confronti del personale del comparto difesa e sicurezza, investiremo ancora di piu'...Stiamo infatti lavorando ad un progetto che – partendo dalla conoscenza e consapevolezza dei propri diritti individuali -  metta a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici del Comparto Difesa e Sicurezza, strumenti connessi alle tutele previdenziali, assistenziali e alla riduzione della capacità lavorativa derivante da infortuni e malattie professionali..."" 

_________________________________________________________________________________________

 

Un lavoro essenziale di sostegno e assistenza, quello svolto dai Patronati e riconosciuto dalla stragrande maggioranza dei  cittadini  che si è rivolto a uno di essi esprimendo – nella quasi totalità dei casi  un giudizio positivo.  

 

Una funzione di "accompagnamento"  dall’età più giovane all’età anziana. Tanti  I cittadini, soprattutto nei piccoli paesi, che si rivolgono alle strutture dei patronati  per presentare domande, essere assistiti nelle varie pratiche , avere consigli. 

Sempre più spesso i patronati sono l’elemento essenziale per far  funzionare la pubblica amministrazione, non sempre in grado di soddisfare nei tempi e nei modi adeguati, le esigenze dei cittadini alle prese quotidianamente con leggi e norme in continua evoluzione sia nel campo previdenziale che assistenziale.

Un esempio per tutti:  Il processo di informatizzazione e telematizzazione dell’Inps. Senza  il  lavoro di dei patronati,  l' assistenza agli anziani non sarebbe stata possibile.

 

Una attività messa a rischio dai tagli che da un pò di tempo a questa parte  sono entrati ella lista della spending review  dei governi. Ultimo della serie, quello previsto dalla recente legge di stabilità  2016 che si chiude con una riduzione al fondo dei  patronati,  di  15 milioni di euro a fronte dei 48 milioni previsti nella  prima stesura  della legge.

 

"Una "ferita" aperta, ci dice  Morena Piccinini, presidente dell’Inca,   che si aggiunge ai tagli già sopportati negli anni scorsi. Tuttavia, non si può sottacere il valore del  risultato ottenuto, anche questa volta, solo grazie alla grande mobilitazione dei cittadini e dei parlamentari che ci hanno sostenuto in questa battaglia.

E' stato un confronto acceso durante tutto il dibattito parlamentare che ci ha visto impegnati  nel sostenere e far comprendere  il valore della tutela gratuita offerta dai patronati".

 

NGM - In ogni caso  per l'anno prossimo il fondo sarà decurtato complessivamente di 50 milioni di euro...

 

Piccinini - Infatti,  e ciò comporterà  grosse difficoltà organizzative  e gestionali  che mettono a  rischio il servizio di tutela offerta dai patronati, che restano un punto di riferimento sempre più'  importante per i cittadini e lavoratori.  Pensiamo soltanto al settore della previdenza dove, a seguito dei  cambiamenti che sono intervenuti,  c'è sempre più' bisogno di  una consulenza qualificata  e di procedure di accompagnamento delle persone perchè  i problemi  si fanno giorno  dopo  giorno  più difficili  da affrontare rispetto al passato. Soprattutto dopo le ultime riforme; nelle materie lavorative e previdenziali la normativa è una giungla, le variabili sono molteplici e le soluzioni ormai a misura di singolo individuo, ed imboccare un percorso anziché un altro può essere penalizzante per le persone.

 

NGM - Cambiamenti e riforme  - Presidente Piccinini - rispetto ai quali le amministrazioni pubbliche non sempre riescono a "stare al passo".  Molto spesso il cittadino è costretto a riscontrare errori nelle proprie pratiche pensionistiche o peggio, a non poter esercitare i propri diritti perché non ne è a conoscenza…od ancora, ad affidarsi a professionisti privati sostenendo pesanti oneri economici.

 

Piccinini - E’ così, purtroppo. A noi spetta il compito di semplificare il rapporto spesso difficile con la pubblica amministrazione  esercitando attività di supplenza del presidio pubblico del territorio.

Nel passato  in tutta la pubblica amministrazione, sia a livello centrale che locale, vi erano degli uffici preposti  che davano informazioni  e  istruivano le pratiche  per nome e per conto dei singoli lavoratori.

Ora,  con il fatto che tutta l'attività pensionistica è confluita nell'INPS , anzichè all'interno delle singole amministrazioni, molte competenze si sono ridotte  o  "spostate"  e quindi non c'è più l'assistenza che c'era nel passato.

A maggior ragione – quindi -  per tutti  i dipendenti pubblici c'è bisogno di avere oggi  consulenti esterni .

Siamo quindi molto preoccupati, perché ridimensionare i patronati vuol dire tagliare i servizi che vengono offerti, pensando che sia l'Inps il soggetto che può dare risposte, mentre l'istituto è in difficoltà anche dal punto di vista degli organici . E' un taglio che farà molto male ai cittadini anche perché si dovranno rivedere i tariffari…Ricordiamo che oggi la nostra attività non è remunerata!.

 

NGM – A suo avviso  quale è la logica che spinge ad adottare tali misure restrittive? Solo un obiettivo di contenimento della spesa?

 

Piccinini – Io penso che alla base vi sia  una precisa scelta culturale. Fuori dal diritto, solo prestazioni a pagamento! Ma c’è anche un altro elemento di fondo che rende illegittima, oltre che  aggressiva la scelta del governo.

Dobbiamo innanzitutto sottolineare che il fondo per i patronati, viene alimentato attraverso un prelievo, seppur minimo, dalle buste paga dei lavoratori. Il taglio deciso dal governo, oltre a non apportare un maggior vantaggio al cittadino, rischia di trasformarsi in un vero e proprio furto. Perché la contribuzione non si riduce. Ma i servizi si.

Siamo di fronte ad un uso improprio dei contributi dei lavoratori. Totalmente illegittimo.

Inoltre c’è un altro elemento preoccupante: l’attacco al welfare che sottintende l’ idea che tutto debba essere soggetto alle logiche di mercato e che anche la tutela debba diventare un “prodotto” da acquistare…

Per noi come Patronato è assurdo che i lavoratori e i pensionati debbano pagare  per accedere a servizi  che l'amministrazione dovrebbe garantire!

Per questo nella nostra campagna di mobilitazione abbiamo usato lo slogan: "Te la faranno pagare cara" perché, c’è una precisa scelta politica da parte del governo. Non si vuole fare solo cassa. Accanto al taglio ai patronati c’è un altro messaggio: i patronati si facciano pagare come i commercialisti e i liberi professionisti….

Viene cioè rimessa in discussione l’attività gratuita che i patronati svolgono, la natura universalistica del servizio offerto ai cittadini. Vi diamo meno soldi , ma fatevi pagare la prestazione. Fatevi pagare quello che avete finora fatto gratis….!

Nella filosofia dei tagli perseguiti dal governo c’è quasi  la rappresentazione del nostro lavoro come quella di passacarte, senza considerare minimamente il valore di una funzione tesa a far corrispondere l’ effettiva fruizione di un diritto con lo spirito della legge che lo definisce. Uno spirito che viene violato ogni qual volta si produce una rinuncia o una decurtazione di quel diritto per ignoranza, per sottovalutazione, per incompetenza, per incuria, per mancanza di assistenza alle persone. Non a caso è la stessa Costituzione a definire le prerogative dei patronati.

NGM – A proposito di tutela, come Lei sa, nel settore militare manca una tutela sindacale, sia  individuale che collettiva.

Si manifesta pertanto con forza l’esigenza di avere a disposizione strumenti di assistenza e di consulenza nei vari campi che  caratterizzano la condizione professionale dei lavoratori del Comparto sicurezza; dalle

 tutele della previdenza, assistenza e salute dei lavoratori e delle lavoratrici fino al delicato tema pensionistico.

Come si pone l’Inca nei confronti di tale comparto?

 

Piccinini Ribadisco che il nostro obiettivo è  e resta quello di fare in modo che le persone – tutte - non restino  sole  e  possano esercitare i propri diritti . Affronteremo tutti i sacrifici possibili ma non abbandoneremo nessuna postazione di tutela, anzi in alcuni casi, come nei confronti del personale del comparto difesa e sicurezza, investiremo ancora di piu'.

 

Stiamo infatti lavorando ad un progetto che – partendo dalla conoscenza e consapevolezza dei propri diritti individuali -  metta a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici del Comparto Difesa e Sicurezza, strumenti connessi alle tutele previdenziali, assistenziali e alla riduzione della capacità lavorativa derivante da infortuni e malattie professionali.

Penso ad esempio alle  varie problematiche legate alla “causa di servizio”, che da dicembre 2011 permane solo per il comparto sicurezza-difesa e soccorso pubblico, nonché tutto ciò che ruota al tema del lavoro, in termini di accesso alle tutele (permessi, congedi, scelta della sede del lavoro ecc.) anche per i familiari dei dipendenti , portatori di Handicap.

Inoltre, come ho già detto, è importante aver presente che la legislazione previdenziale ha subito molti cambiamenti peggiorativi negli ultimi anni e per i lavoratori è molto difficile, senza l’aiuto del Patronato, districarsi nella complessità delle norme per verificare il proprio diritto a pensione o per tutte le pratiche connesse ai diritti previdenziali come, per esempio, la pensione di reversibilità o le varie possibilità di ricongiungere periodi di contribuzione versati a gestioni diverse.

 

Il progetto coinvolgerà   le nostre strutture rispetto ad un idea  piu complessiva di consulenza e tutela nei  confronti dei lavoratori del Comparto sicurezza e Difesa per  tutte le prestazioni che noi siamo in grado di   garantire.

Attualmente abbiamo già  iniziato un percorso di collaborazione con l’associazione FICIESSE per la “presa in carico” dei  lavoratori  della Guardia di Finanza che hanno avuto dei problemi legati alla esposizione all'amianto .  Una iniziativa che - sulla base di una   sorveglianza sanitaria   che è stata attivata già  all'interno della Amministrazione – accompagni questi lavoratori nelle varie fasi per il riconoscimento  eventuale dei benefici  previdenziali.

 

Insomma, siamo in campo anche per i lavoratori con le stellette e, nonostante gli “attacchi” subìti,  faremo il possibile per  evitare  che vi sia un indebolimento del diritto alla tutela garantito dalla nostra Costituzione.

Argomento: 
Attualità e Politica