Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Non è solamente un cardinale, ma anche un generale di brigata e ha diritto ad una pensione che si aggira, secondo alcune fonti attorno a 4.000 euro, ma secondo alcuni la pensione erogata dall' Inps in suo favore sarebbe addirittura di 7.000 euro, nonostante abbia "prestato servizio" nell' esercito per soli tre anni».

 Bagnasco dal 2003 al 2006 è stato «arcivescovo ordinario militare» per l' Italia, cioè reggente della diocesi, capo dei capi dei cappellani: per legge dovrebbe addirittura aver maturato il grado di generale di corpo d' armata, stipendio da 190 mila euro lordi l' anno.

Lo Stato sborserebbe 8 milioni per 176 sacerdoti, 5 vicari episcopali, un provicario generale, un vicario generale e l'arcivescovo ordinario. «Non solo, c' è anche il capitolo delle pensioni. L' Inpdap, ha ammesso candidamente il ministro, non riesce a fornire cifre precise sulle pensioni ai cappellani, perché in quanto integrati nell' esercito rientrano nel computo generale», scrive sempre il nostro petitore.

E nel 2014 ci fu anche, col governo Monti, l' annuncio di una drastica spending review: «Cappellani militari, addio a pensione e stipendio». Poi la cosa sfumò.

Fu proprio Bagnasco, l' anno scorso, a proclamare: «La politica deve cambiare e cessare di essere una via indecorosa per l' arricchimento personale. Il paese sano è stanco di populismi». 

 

FONTE: http://www.articolotre.com/2016/02/il-maxi-vitalizio-del-generale-di-bri...

Argomento: 
Attualità e Politica