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Nonostante il sollecito del ministero della Difesa a prorogare i termini del servizio, il governo Renzi non ha inserito la problematica nel pacchetto delle misure per L’Aquila nella legge di stabilità e quindi la convenzione, stipulata dopo il terremoto, è effettivamente scaduta.
La falla è stata tamponata con il ricorso alla guardia privata decisa in un summit in prefettura.
Onorevole Filippo Piccone (Ncd): ‘Esercito continui presidio davanti a sedi giudiziarie L’Aquila’
“Abbiamo predisposto gli atti per la presentazione di un emendamento al provvedimento di conversione al ‘decreto mille proroghe’, affinchè l’Esercito italiano continui il loro presidio davanti le sedi giudiziarie della città dell’Aquila”. Lo annuncia l’on. Filippo Piccone, parlamentare abruzzese del Nuovo centrodestra.
“Lo scorso 31 dicembre è scaduto il termine dell’operazione “Aquila-Aliquota Sicurezza” – prosegue Piccone – che prevedeva l’impiego del contingente delle Forze Armate nella vigilanza delle sedi giudiziarie della città dell’Aquila.
Non essendo stato inserito tale proroga nel ‘decreto mille proroghe’, nonostante la richiesta del ministero della Difesa, riteniamo che tale servizio sia fondamentale per la sicurezza delle sedi giudiziarie nella città dell’Aquila fino a quanto non siano pronte le nuovi sedi e per questo abbiamo voluto elaborare un emendamento che, in sede di conversione del decreto mille proroghe, venga nuovamente inserito tale servizio.
Nel frattempo la sicurezza è stata momentaneamente garantita dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ma è ovvio che non potrà protrarsi a lungo in quanto tale servizio dovrà essere svolto, per un periodo maggiore, solo dalle Forze Armate alle quali rivolgiamo un sentito ringraziamento per quanto stanno facendo”.