Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Se si ritiene giusto che la Marina per difendere la Nazione debba ammodernare la flotta, perché ciò non può avvenire anche per i mezzi della Guardia Costiera i cui costi sono esponenzialmente inferiori e che svolge un servizio continuo e permanente? Il delegato cocer  Ciavarelli, riflette sullo situazione di estremo disagio del personale impiegato nel soccorso di vite umane.In merito al naufragio di queste ore nel Canale di Sicilia, da delegato del Co.Ce.R. mi unisco a quanto espresso dal Comando Generale della Guardia Costiera circa i sacrifici e i rischi che i colleghi stanno vivendo a bordo delle Motovedette per salvare centinaia di vite umane. Grazie alle Motovedette cosiddette "ognitempo" e soprattutto all'abilità degli equipaggi  si è riusciti ad arrivare in prossimità delle coste libiche (oltre 100 miglia da Lampedusa) in un tempo decisamente contenuto rispetto alle grandi navi mercantili o militari. Queste ultime sono state molto importanti negli ultimi mesi nel concorrere ai soccorsi coordinati dalla Guardia Costiera, deputata a tale attività secondo la convenzione di Amburgo. Ma non si riesce ancora a comprendere che, se si ritiene importante affermare la cultura italiana di rispetto per la vita umana, perché non si rinforzino i mezzi e gli uomini della Guardia Costiera. Se si ritiene giusto che la Marina per difendere la Nazione debba ammodernare la flotta, perché ciò non può avvenire anche per i mezzi della Guardia Costiera i cui costi sono esponenzialmente inferiori e che svolge un servizio continuo e permanente?  Affermo questo in quanto la carenza di uomini e mezzi si avverte dalla Centrale Operativa di Roma alle estreme periferie della costa italiana. Si lavora senza soluzione di continuità senza badare a straordinari e recuperi di ore. Ma ciò che risulta ancora incomprensibile in questa Nazione è che vi sono 30.000 militari tra Esercito Marina e Aeronautica che nei prossimi anni, per l'applicazione della cosiddetta legge Di Paola, andranno in mobilità negli Enti Pubblici o in pre-pensionamento. Perché non reimpiegarli, almeno in parte, per i compiti specifici e tecnici nella Guardia Costiera nelle aree e negli incarichi in cui vi è maggiormente bisogno? Non vi sarebbero dei risparmi? I militari cosiddetti in esubero, non contribuirebbero ad essere più efficaci nel portare aiuto e soccorso a donne e uomini in difficoltà, che è esattamente la natura e lo scopo della nostra attività, invece di essere de mansionati in caso di mobilità negli uffici?
ANTONELLO CIAVARELLI
DELEGATO COCER GUARDIA COSTIERA M.M.


 

 
 
Argomento: 
Difesa