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Al via l'anno accademico del cosiddetto "ateneo della sicurezza" alla presenza del premier Matteo Renzi, del ministro della Difesa Roberta Pinotti e del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Del Sette. Dal 1884 la Scuola è un punto fondamentale dell'Arma per preparare i futuri dirigenti dell'Istituzione. "Vorrei rivolgermi agli allievi ufficiali che in questo momento vivono un momento di formazione - ha detto Renzi - Ogni mattina, durante l'alzabandiera, rivolgete un saluto alla bandiera nazionale: dopo il primo giorno magari può diventare abitudine. Ma nel gesto dell'alzabandiera c'è qualcosa di più di un rituale: c'è la consapevolezza della storia di questo paese e l'impegno ad essere degni di rappresentare l'Italia". "L'alzabandiera è ribadire a ciascuno di noi l'impegno ad essere all'altezza della grande sfida di essere italiani". "Voi dovete comandare e nel comando c'è solitudine" "La parola comando è vista con preoccupazione nel nostro Paese - sottolinea il premier - L'idea spesso è che ci sia un retropensiero. Ma il comando è un servizio e deve avere un termine: è un servizio al Paese. Però voi dovete comandare, dovete diventare capaci di comandare e nel comando c'è una componente di solitudine". "Il tempo dell'Italia è il presente" "Vi auguro tanta fatica perché è una strada verso la felicità. Il coraggio è avere paura e vincerla. E tanta ambizione perché l'ambizione, intesa come desiderio di puntare in alto, è tipico di chi appartiene ad un grande paese e ad una grande storia". L'Italia non è solo un catalogo di eroi, certo anche - ha detto ancora il premier - ma il tempo dell'Italia è il presente: e sogno per questo paese di essere tutti i giorni, quotidianamente, di essere il paese che ce la fa". La cerimonia La cerimonia rappresenta un momento fondamentale per la vita della Scuola Ufficiali, moderno "ateneo della sicurezza" dove dal 1884 i futuri dirigenti della Benemerita "si preparano ad affrontare al meglio le complesse sfide che il futuro riserverà loro, così da essere all'altezza delle aspettative che la collettività nazionale ripone nell'Arma e nei suoi componenti".