Tu sei qui
Appaiono sempre più diffusamente notizie relative a più o meno imminenti riforme o pseudo-riforme relative al comparto Sicurezza.
Si prospettano in modo a dir poco audace (ma sarebbe il caso di dire in modo irresponsabile) nuovi scenari istituzionali afferenti le Forze di Polizia ipotizzando smembramenti, accorpamenti e fusioni varie. Spesso nel dibattito pubblico, anche in questo contesto così importante e delicato, regna sovrano “il bizzarro”. Nell’epoca della manomissione delle parole, la categoria del “cambiamento” ha invaso anche il campo delle FF.OO. Nella gestione della cosa pubblica non è ammessa, pena il venir meno del bene pubblico, l’improvvisazione. Si dovrebbe governare avendo in mente un’idea di base del Paese e gli ordinamenti interni delle Forze di Polizia, nonché il rapporto tra queste ultime e il resto della cittadinanza, costituiscono un nesso fondamentale per un Paese a democrazia matura come è il nostro. Un vero Paese democratico può e deve intraprendere una seria riflessione collettiva di questa tematica così caratterizzante del tasso di democraticità. Ecco perché occorre avviare una discussione pubblica e piena di veri contenuti, scevra dall’ossessiva idea che sia sufficiente diminuire i costi. La sicurezza democratica, la difesa con le armi del diritto della collettività dall’aggressione del crimine – organizzato e non – comporta una vera e propria riflessione collettiva che, spiace constatarlo, manca completamente. Sembra scattata una gara della fantasia e, quindi, al solo scopo di partecipare come concorrenti alla stessa, si delineano nuovi immaginifici scenari.
Ficiesse è promotrice, in quanto perfettamente consapevole della sua inderogabilità, di una riforma del comparto sicurezza (a questo scopo faccio riferimento al documento che abbiamo elaborato e sottoscritto con il Silp e la CGIL che si può consultare sul nostro sito), ma occorrono serietà e ponderazione. E’ il caso di precisare che ponderazione non è sinonimo di lentezza. Occorre soprattutto una capacità di coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali interessati, a qualsiasi titolo, agli istituti deputati alla sicurezza democratica. In queste cose non c’è segretezza che tenga. C’è bisogno, invece, di una capacità propositiva che faccia tesoro di tutte le esperienze positive e negative maturate nel corso degli ultimi decenni da parte delle Forze dell’ordine.
Questo stillicidio di notizie, di cui prima si accennava, sta creando una non trascurabile situazione di incertezza da parte degli operatori della sicurezza. L’attività di chi è in prima fila nella lotta a tutte le forme di illegalità è già di per sé caratterizzata fortemente da una serie di oneri e di responsabilità e, pertanto, questa attività non può neanche essere sfiorata da una percezione di incertezza del proprio futuro sia come singolo che come organizzazione di appartenenza. Ecco perché il Governo deve fare finalmente la sua proposta di riforma, ponendo fine così finalmente alle voci di corridoio, tenendo conto dei più importanti e responsabili percorsi di riflessione e di proposta che pure ci sono stati in materia.
A queste modeste riflessione, occorre aggiungere anche che la grave situazione internazionale che si sta creando a pochissima distanza dal nostro Paese e il pericolo del cosiddetto terrorismo globale che sta interessando particolarmente l’Europa, non permettono nel modo più assoluto, per ovvii motivi, incertezze e/o incompetenze da parte dell’Autorità politica nella gestione delle Forze di polizia alle quali bisogna garantire sempre di più e sempre meglio la massima capacità operativa, se teniamo conto della dimensione e della asimmetria del fenomeno terroristico contro il quale dobbiamo essere guardinghi e reattivi, senza perdere e/o attenuare la natura democratica del nostro Paese.
A questo proposito, ci chiediamo e chiediamo a chi di dovere: a che punto è il provvedimento legislativo che doveva dare la possibilità alla Direzione Nazionale Antimafia di coordinare le indagini in materia di terrorismo?
Come non mai, è una misura legislativa da approvare e renderla esecutiva in tempi rapidissimi.
Vincenzo Vacca
Segretario Nazionale Ficiesse
FONTE: FICIESSE.II