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....Se nel prossimo DEF 2015 i risparmi ipotizzati e scontati nel DEF 2014 sul settore sicurezza saranno dirottati verso altri lidi, si potrà stare tranquilli, ma se quei risparmi saranno confermati vi è il concreto pericolo che (nella prossima legge di stabilità) si ritorni a parlare di proroga del blocco contrattuale, di proroga delle limitazioni al turn-over e di interventi molto più incisivi di quelli ipotizzati nella delega (chiusure di presidi, riduzioni di organici, ecc.)....
Con l’approvazione dell’emendamento “Pagliari” all’art. 7 del DDL Madia e con le ultime dichiarazioni del Premier e del Ministro Madia abbiamo forse le idee un po’ più chiare in ordine a cosa il Governo intenda fare sul comparto sicurezza. Una non meglio specificata “razionalizzazione” delle funzioni di polizia c.d. specialistiche (si spera più incisiva dell’“inutile” d.m. 28 aprile 2006), un non meglio precisato intervento di razionalizzazione dei presidi territoriali (in particolare di PS e CC) e l’accorpamento della Forestale alla Polizia di Stato, senza però precisare interventi su organici e presidi.
Un qualcosa che, se da un lato non distruggerebbe l’attuale dispositivo (non fa troppi danni!), dall’altro, non produce risparmi (almeno nell’immediato), non risolve le sovrapposizioni (soprattutto quella “macroscopica” tra CC e PS) e, soprattutto, non risolve nessuna delle vere criticità che affliggono il comparto sicurezza.
Aldilà delle sovrapposizioni, infatti, i veri problemi del comparto sicurezza sono gli stessi che affliggono il resto del pubblico impiego: autoreferenzialità, scarsa trasparenza, assenza di meritocrazia, organici pensati e dimensionati in un’altra epoca e per altre esigenze, assenza di flessibilità, livelli di comando/coordinamento ridondanti e superflui, ecc.. Problemi che l’opinione pubblica non conosce e la politica continua a non vedere o a non voler vedere.
Ci si chiede come mai un Governo che intende “rivoltare” il pubblico impiego aumentando la trasparenza, la competitività, la meritocrazia e la valutabilità della pubblica amministrazione (su questa logica si muove l’intero DDL Madia), per il settore sicurezza si limiti ad un intervento relativamente "superficiale". Viene il dubbio che si voglia vendere come “riforma del comparto sicurezza” l’accorpamento della Forestale (potendo comunque affermare di aver fatto sempre di più del nulla degli ultimi vent’anni) e si voglia far credere di aver prodotto chissà quali risparmi (contando sul fatto che poi nessuno va a controllare).
Le maggiori perplessità rimangono sulla questione risparmi. Nell’ultimo DEF 2014, infatti, il Governo (sulla base dei rapporti Giarda e Cottarelli) ha previsto 1,7 miliardi di € di risparmi per il 2016 sotto la voce “riordino delle Forze di Polizia”, mentre l’attuale configurazione dell’art. 7 del DDL Madia produrrebbe risparmi minimi, al più qualche milione di €. Il tutto in un contesto generale in cui il Governo per il solo 2016 deve trovare 16 miliardi di € per coprire le clausole di salvaguardia e scongiurare l’aumento dell’Iva.
Ciò premesso, se nel prossimo DEF 2015 i risparmi ipotizzati e scontati nel DEF 2014 sul settore sicurezza saranno dirottati su altre voci potremmo stare tranquilli, ma se quei risparmi saranno confermati vi è il concreto pericolo che (nella prossima legge di stabilità) si ritorni a parlare di proroga del blocco contrattuale, di proroga delle limitazioni al turn-over e di interventi molto più incisivi di quelli ipotizzati nella delega (chiusure di presidi, riduzioni di organici, ecc.).
Con la presentazione del DEF 2015, il prossimo 10 aprile, ne sapremo qualcosa di più! La speranza è quella di non ritrovarci in autunno nella stessa situazione dello scorso anno, quando, per coprire gli 800 milioni di € che dovevano venire dal riordino delle Forze di Polizia (DEF 2014), il Governo aveva pensato (salvo poi fare marcia indietro) di prorogare il famigerato “tetto salariale”.
Gianluca Taccalozzi