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l Consiglio dei ministri di oggi ha approvato il decreto legge sulle pensioni per rimediare alla bocciatura, da parte della Consulta, del blocco dell'indicizzazione delle pensioni deciso dal Governo Monti. In sintesi le principali novità annunciate dal premier Matteo Renzi e dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

PENSIONI/ Il 1° agosto arriva il bonuS

Il 1° agosto 3,7 milioni di pensionati riceveranno un bonus una tantum a titolo di rimborso per il blocco della rivalutazione decisa dal governo Monti nel 2012. La copertura da 2,18 milioni di euro arriva in gran parte dal “tesoretto” di 1,6 miliardi ricavato dalla differenza tra deficit tendenziale e deficit programmato. 

Sono tre gli esempi fatti dal premier nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri per spiegare come funzionerà il rimborso, rigorosamente una tantum: chi percepisce una pensione di 1.700 euro lordi avrà diritto a un bonus da 750 euro. Chi prende 2.000 euro lordi avrà 450 euro. Chi percepisce 2.700 lordi avrà 278 euro.

Restano esclusi da ogni restituzione 650mila pensionati, quelli che hanno un assegno superiore a 3.200 euro lordi. Restituire tutto a tutti, hanno sottolineato Renzi e Padoan, sarebbe costato 18 miliardi di euro 

Il governo ha anche definito come saranno erogate le rivalutazioni a partire dal 2016. Chi guadagna 1.700 euro di pensione avrà 180 euro di rivalutazione all'anno, cioè 15 euro al mese. Per gli assegni da 2.200 euro lordi ci saranno 99 euro al mese, per quelli da 2.700 sono 60 euro all'anno, cioè 5 euro al mese. 

Nuova riforma nella legge di stabilità 

Renzi ha annunciato un intervento sulle pensioni nella prossima legge di stabilità. Obiettivo: lasciare più flessibilità in uscita e «dare un po' più di spazio» a chi vuole andare in pensione prima rinunciando a parte dell'assegno. 

Il ministro Padoan ha precisato che la risposta del governo alla sentenza della Consulta evita che scatti una procedura europea di infrazione per deficit eccessivo. La restituzione completa avrebbe portato l'indebitamento al 3,6% in rapporto al Pil, ben oltre il limite del 3 per cento. 

>> VEDI LA CONFERENZA STAMPA AL TERMINE DEL CDM

 

Argomento: 
Attualità e Politica