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Oggi, mercoledì 24 giugno, in Aula al Senato, sono in corso le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sul Consiglio europeo del 25 e 26 giugno 2015. Gli argomenti del vertice europeo - migrazioni, sicurezza, occupazione e crescita - e il progetto di Conclusioni predisposto da Donald Tusk sono esaminati nella Nota n. 8 del Servizio Studi sugli atti dell'Unione europea.
Di seguito la parte relativa al tema della Sicurezza analizzata nella Nota del Servizio Studi del Senato
IL CONSIGLIO EUROPEO DEL 25 E 26 GIUGNO 2015
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, in stretta cooperazione con la Presidenza lettone di turno e il presidente della Commissione europea, ha presentato un progetto di Conclusioni in cui sono indicati i principali punti che il Consiglio europeo del 25 e 26 giugno 2015 dovrà affrontare:
migrazioni;
sicurezza;
occupazione, crescita e competitività;
Si discuterà altresì della Relazione del Presidente della Commissione Juncker, redatto in stretta collaborazione con i Presidenti del Consiglio europeo, dell'Eurogruppo, della Banca centrale europea e del Parlamento europeo: "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa".
SICUREZZA E DIFESA
La bozza di conclusioni del Consiglio europeo sottolinea come il radicale mutamento del contesto e degli scenari europei in materia di sicurezza richieda una serie di interventi mirati, che dovrebbero articolarsi in tre settori strettamente interconnessi:
A) l'accelerazione dei lavori per l'adozione di una rinnovata strategia di sicurezza interna dell'Unione, che prenda le mosse dall'Agenda europea sulla sicurezza adottata dalla Commissione lo scorso 28 aprile (COM (2015) 185) e dalle conclusioni del Consiglio del 16 giugno, nonché la piena attuazione degli orientamenti in materia di lotta al terrorismo concordati dai Capi di Stato e di Governo nella riunione informale del febbraio 2015;
L'Agenda europea sulla sicurezza è stata concepita allo scopo di favorire lo scambio di informazioni, la cooperazione operativa e l'aumento della fiducia reciproca tra Stati membri e istituzioni dell'Unione; di garantire una maggiore interconnessione tra le dimensioni interna ed esterna della sicurezza; di conferire adeguata e ulteriore priorità alle minacce emergenti che più richiedono una risposta coordinata dell'UE: terrorismo, criminalità organizzata e criminalità informatica. Tali priorità sono state fatte proprie dal Consiglio GAI nella riunione del 15 e 16 giugno.
B) la prosecuzione, a opera dell'Alto rappresentante per la PESC/PSDC, del processo di riflessione strategica che dovrebbe sfociare nella predisposizione di una nuova Strategia globale dell'UE in materia di politica estera e di sicurezza, da sottoporre al Consiglio europeo entro il giugno del 2016;
C) la prosecuzione dei lavori per una politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) più efficace, visibile e orientata ai risultati, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2013 - e della relativa roadmap -, nonché con leconclusioni del Consiglio di maggio 2015. Tra le priorità che il Consiglio europeo torna a sottolineare con forza vi è la necessità che gli Stati membri destinino una percentuale sufficiente della loro spesa pubblica alla difesa; che il bilancio dell'Unione assicuri quote adeguate di finanziamento all'azione preparatoria sulla ricerca connessa alla PSDC, che rappresenta la prima e necessaria premessa in vista di un futuro programma di ricerca dedicato; che si sistematizzi e si rafforzi, anche tramite fondi dell'Unione, la cooperazione europea in materia di difesa: che si mobilitino tutti gli strumenti dell'UE atti a contrastare le minacce ibride; che si intensifichino i partenariati in particolare con ONU, NATO, OSCE e Unione africana; che i partner siano messi in condizione di prevenire e gestire le crisi, anche attraverso lo sviluppo di capacità in un ambito geografico flessibile.