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Tra i 23 articoli e le 15 deleghe della riforma della pubblica amministrazioneapprovata ieri ce n’è uno che semplifica l’accesso alle informazioni possedute dagli enti pubblici da parte di tutti i cittadini. L’articolo 6 stabilisce che l’amministrazione ha dovere di informazione, pubblicazione e trasparenza e che i cittadini hanno diritto a ottenere ogni tipo di dato, documento ed email prodotto e posseduto dalle amministrazioni, con l’eccezione di informazioni che contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy. Il governo deve approvare entro sei mesi uno o più decreti legislativi che rendano effettiva la norma, che a livello internazionale è comunemente chiamata Foia, acronimo di Freedom of information act.
“È una bella notizia. Ora aspettiamo i decreti attuativi, ma si tratta senz’altro di un passo in avanti”, dice Andrea Fama, presidente di Foia.it, una delle associazioni che chiede anche in Italia una legge sulla trasparenza simile a quella statunitense. Fama spiega: “Diventerà un diritto ottenere informazioni dalla pubblica amministrazione e da tutti gli enti ad essa collegati, che dovranno rispondere alla sollecitazione del cittadino entro 30 giorni. È importante che il testo approvato stabilisca chiaramente che chi vuole sapere qualcosa non deve motivare la sua richiesta”. Non è necessario essere un giornalista con dirittto di cronaca o per esempio un sindaco che deve concedere un appalto, si può fare per pura curiosità.
C’è un aspetto che secondo Fama andrebbe però modificato nella stesura dei decreti attuativi: “Il diritto di ottenere informazioni dalla pubblica amministrazione viene garantito ai soli cittadini italiani, mentre ci piacerebbe che fosse un diritto universale, come succede negli Stati Uniti. Anche io che ho cittadinanza italiana posso chiedere e ottenere dei dati che mi interessano da una qualsiasi amministrazione statunitense. Sarebbe importante che fosse lo stesso qui”.
Il Foia italiano, così come è abbozzato nella legge approvata martedì, è frutto del lavoro collettivo di tante associazioni che da anni si battono per una maggiore trasparenza e semplicità nei rapporti con la pubblica amministrazione. Attraverso il portale Foia4Italy, hanno preparato un testo che hanno sottoposto all’intergruppo parlamentare sull’innovazione, cioè una libera associazione di senatori e deputati di tutti i partiti che hanno deciso di studiare la questione. Questa assemblea spontanea ha esaminato la proposta del Foia4Italy, ha apportato qualche modifica e poi l’hapresentata sotto forma di emendamento alla commissione affari costituzionali della camera che esaminava il disegno di legge sulla pubblica amministrazione. L’emendamento, a firma della deputata del Partito democratico Anna Ascani, è stato approvato, quindi inserito nella riforma della pubblica amministrazione diventata legge martedì 4 agosto.
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