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Un Tribunale di Roma ha accolto il ricorso della FLC-CGIL che chiedeva lo sblocco dei contratti come stabilito dalla Consulta.
Dopo la ben nota sentenza 178/2015della Corte Costituzionale, i lavoratori statali, stanno attendendo che la questione finisca sul tavolo delle trattative tra le parti sociali, ma fino ad oggi ancora niente. Le ultime notizie parlano di un possibile stanziamento di un miliardo di euro nella prossima legge di stabilità da destinare all’adeguamento di questi contratti fermi ormai da 6 anni. Il Governo, quindi, pare ben disposto anche se la cifra stanziata sembra bassa, ma adesso deve fare sul serio e velocizzare le cose. Ora sentenza chiede al governo di avviare subito le trattative per i rinnovi contrattuali. Un Giudice del Lavoro di Roma ha condannato, di fatto, il Governo ad aprire subito le trattative per il rinnovo dei contratti.
Cosa ha stabilito il Tribunale di Roma
Un ricorso prodotto dalla FLC-CGIL, che contestava la mancata revisione dei contratti dei dipendenti pubblici del settore scuola ed università (come intimato dalla Consulta) è stato accolto dal Tribunale di Roma. Il sindacato sosteneva il completo disinteresse del Governo alla questione, nonostante la sentenza 178/15 della Corte Costituzionale fosse stata chiara circa la necessità di avviare a breve le trattative per i rinnovi. Il Giudice, ammettendo la tesi dei ricorrenti, ha di fatto bacchettato il Governo ribadendo la non costituzionalità del blocco e contestando l’inerzia con cui l’Esecutivo sta affrontando l’argomento.
La sentenza del Tribunale condanna il Governo e l’Aran ad avviare il tavolo di lavoro e le trattative con i rappresentanti del Pubblico Impiego del settore scuola, università e ricerca. Naturalmente, essendo la sentenza della Corte Costituzionale generale su tutti i dipendenti pubblici, questa ulteriore decisione di un Giudice dovrebbe far partire le trattative anche negli altri comparti della Pubblica Amministrazione.