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Il Col. Riccardo Cristoni replica ad una lettera pubblicata sul giornale "Difesa on line" in cui si ponevano dubbi sulle capacità dei nostri militari di risolvere situazioni critiche e pericolose facendo riferimento all’incidente avvenuto ad una pattuglia del Contingente italiano in Libano. Per il col. Cristoni l'articolo solleva questioni che non possono essere lasciate a giudizi superficiali e sommari.
Egregio Direttore,
le scrivo perché le allusioni e le opinioni espresse dalla lettera da Lei pubblicata ieri in merito all’incidente avvenuto ad una pattuglia del Contingente italiano in Libano, solleva questioni che non possono essere lasciate a giudizi superficiali e sommari.
Le attività dei militari italiani che operano nel difficile contesto libanese, nell’ambito della missione UNIFIL, sono state sempre caratterizzate da grande professionalità, dedizione e soprattutto da quella capacità di saper dialogare con tutte le realtà del frazionato panorama libanese. Una capacità che ci è stata e ci viene riconosciuta da tutti e che è il frutto dell’attenta preparazione dei nostri militari, dei profondi valori che essi possiedono e della sensibilità e l’intelligenza ad adattarsi alle diverse situazioni.
I traguardi che abbiamo raggiunto, la credibilità internazionale e il supporto che sentiamo dal Paese sono il risultato di sacrifici personali, spesso pagati a caro prezzo con il sangue dei caduti e dei feriti.
Respingo con forza al mittente le allusioni sulla fiducia dei cittadini nei militari che rimane immutata e solida. I nostri militari ricevono attestati di stima e sono apprezzati per quanto fanno quotidianamente per la sicurezza interna ed esterna del paese. Questa è la nostra missione. I cittadini ci vedono in mezzo a loro nelle strade e nelle città, al loro fianco quando c’è bisogno durante le calamità e le situazioni di emergenza. Un rapporto solido e senza incertezze.
Gli oltre venti anni di operazioni all’estero, a salvaguardia della pace e della stabilità in molteplici aree di crisi, sono la testimonianza più limpida della reale capacità delle nostre Forza Armate italiane e del coraggio dei nostri militari, tutti e indistintamente che hanno dato prova di poter operare in tutto lo spettro delle missioni, anche quelle a più alta intensità operativa che hanno richiesto azioni di combattimento, suscitando l’apprezzamento delle forze amiche ed alleate con cui abbiamo lavorato. Ma soprattutto delle popolazioni a cui è rivolta la nostra attività di sostegno, meritando la stima ed il consenso del paese.
Fa specie, infine, che si facciano speculazioni circa un programma di ammodernamento che si inserisce nel più ampio processo di revisione dello strumento militare che vede coinvolte tutte le Forze Armate per garantire loro quelle risorse per operare armonicamente in ambito nazionale ed internazionale. Un processo che tocca, in questo particolare momento, tutte le forze armate europee impegnate ad affrontare in modo efficace le molteplici sfide alla sicurezza.
I militari sono l’espressione di valori nazionali, al servizio al Paese e siamo fieri di quello che facciamo e di quello che rappresentiamo. Affrontiamo sempre gli impegni con serietà e a testa alta. Non siamo mai andati e non andremo mai a nasconderci.
Col. Riccardo Cristoni
Capo Ufficio Pubblica Informazione
Stato Maggiore della Difesa