Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Qualora il datore di lavoro adibisca il dipendente allo svolgimento di mansioni superiori che comportano un maggiore capacità decisionale e un carico superiore di responsabilità, è tenuto a modificare l’inquadramento del lavoratore, collocandolo a un livello contrattuale superiore. È quanto chiarito dalla Cassazione 

Il lavoratore che ha svolto mansioni superiori, in concreto ed in via continuativa, ha diritto, dopo il periodo fissato dai contratti collettivi (o, in mancanza, dopo 6 mesi), al definitivo riconoscimento della qualifica superiore e al relativo trattamento, salvo che vi rinunci.
L’eventuale rinuncia alla promozione automatica deve essere formalizzata dal lavoratore, meglio se per iscritto.

 

Il periodo di svolgimento delle mansioni superiori deve essere effettivo. Pertanto, dal computo utile ai fini del calcolo del termine legale (o del diverso periodo previsto dal CCNL) deve escludersi il periodo di ferie e quello di sospensione dell’attività lavorativa a causa di malattia , mentre si deve tenere conto dei riposi settimanali e compensativi.

 

Risulta di fondamentale importanza la definizione delle differenze esistenti tra i diversi gradi d’inquadramento. A tal fine andranno verificati con attenzione i livelli previsti dal Ccnl.

 

Se la differenza tra un livello e l’altro riguarda una maggiore capacità decisionale a cui si riconnette un maggior livello di responsabilità, scatta l’obbligo della promozione.

 

 

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