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A nulla importa che solo un erede abbia effettivamente assistito l'invalido. La situazione che rileva è quella tipica successoria.di Valeria Zeppilli – Il diritto alle prestazioni assistenziali che spettano agli invalidi civili nasce sulla base sia della domanda amministrativa che della sussistenza dei presupposti normativamente previsti.
Esso, quindi, fa parte del patrimonio del titolare indipendentemente dal fatto di essere stato accertato in sede amministrativa o giudiziale, con la conseguenza di trasmettersi per successione anche se l'avente diritto muoia prima che ne siano accertati i presupposti.
Questo, in particolare, è quanto precisato dalla Corte di cassazione con la sentenza numero 1323/2016, depositata il 26 gennaio scorso (qui sotto allegata).
Così, nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che i ratei dell'indennità di accompagnamento dell'invalido debbano essere divisi in parti uguali tra tutti gli eredi, senza che a nulla importi il fatto che solo uno di essi si prodigò effettivamente per l'assistenza del de cuius.
Il ricorso dell'erede estromesso per non aver assistito l'invalido va quindi accolto.
Fonte:
(www.StudioCataldi.it)