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Giornalmente giungono all'Associazione richieste di notizie, relative ai vari ricorsi presentati negli anni, compreso l'ultimo in ordine di tempo relativo alla applicazione integrale della sentenza 70/2015, emessa dalla Corte Costituzionale, attinente il blocco della perequazione automatica delle pensioni. Si riteniene opportuno, quindi, fare il punto della situazione su tutto il contenzioso in atto, specificando modalità, tempi e prospettive.
Iniziamo dall'ultimo organizzato, relativo proprio alla rivalutazione automatica della pensione spettante. La documentazione è attualmente al vaglio dello Studio Legale, e il ricorso quanto prima verrà presentato alle varie Corti dei Conti Regionali delle seguenti Regioni: VENETO, LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA, MARCHE, LAZIO, SARDEGNA, PUGLIA, SICILIA. I ricorrenti delle altre Regioni in cui non viene presentato il ricorso, sono stati avvertiti, via e-mail, dallo Studio legale, con la richiesta di contattare l'Associazione che sta effettuando i relativi rimborsi. Un altro ricorso attiene i Benefici Combattentistici, per missioni ONU e finalizzato al riconoscimento di anni contributivi, utili al pensionamento anticipato. Ricorso che inizialmente era indirizzato presso i TAR, mentre ora viene presentato alle varie Corti dei Conti Regionali, trattandosi di benefici inerenti la pensione. Lo Studio legale già da molto tempo ha inviato una e-mail ai ricorrenti chiedendo la nuova documentazione. Attualmente il ricorso è stato già presentato alla Corte dei Conti Regionale del LAZIO e si è in attesa dei documenti di alcuni ricorrenti del VENETO e della TOSCANA. Nelle altre regioni non viene presentato per la scarsità d'interesse e stiamo effettuando i dovuti rimborsi. L'ultimo ricorso di cui diamo notizia, è quello relativo alla EQUA RIPARAZIONE, ossia un indennizzo che lo Stato riconosce ai cittadini per i tempi lunghi della giustizia, legge Pinto 89/2001. Questo ricorso richiede una analisi più approfondita in quanto riguarda moltissimi ricorrenti, ha un decorso lungo, ha subito negli anni notevoli cambiamenti e i tempi degli indennizzi si sono considerevolmente prolungati. Le difficoltà oggettive che incontra lo Studio Legale per ottenere i dovuti indennizzi, sono dovute essenzialmente al fatto che negli anni la legge è stata modificata e resa di difficile applicazione. Ciò perché, dalla sua istituzione la Legge 89/2001( Pinto) ha avuto tre modifiche legislative, due interventi della Cassazione ed un intervento della Corte Costituzionale. Di fatto è ormai una Legge svuotata nei suoi contenuti e di difficile applicazione. Alle difficoltà normative vanno altresì aggiunte le difficoltà economiche dovute al fatto che, essendo una Legge di spesa, ogni anno và finanziata tramite la legge Finanziaria dello Stato, e sono già due anni che gli importi del finanziamento vengono diminuiti. Pertanto tutti gli interessati si devono dotare di molta pazienza in quanto siamo in presenza di tre fasi di giudizio: PRIMA FASE SENTENZA DELLA CORTE D'APPELLO DI PERUGIA; SECONDA FASE RICORSO AL TAR DI PERUGIA PER IL GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA; ULTIMA FASE INGIUNZIONE DI PAGAMENTO AL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE. Il Ministero delle Finanze paga fino ad esaurimento dei fondi assegnati per l'anno in corso, quindi i tempi di attesa purtroppo si allungano. Importante comunque è la sentenza della Corte d'Appello di Perugia che stabilisce il diritto all'indennizzo, per il resto è solo una questione di tempi lunghi, non dovuti alla volontà dello Studio Legale, nè dell'Associazione, bensì dettati solo dalla burocrazia e dai mancati finanziamenti. Purtroppo la Corte d'Appello di Perugia emette sentenze dal tenore più politico che di diritto, costringendo lo Studio legale ad una ulteriore fase di giudizio ed adire la Cassazione. Per eventuali ulteriori chiarimenti si può contattare la Sezione di Treviso di ASSODIPRO, aperta tutti i giorni. Escluso sabato e festivi, dalle 17.00 alle 19.30,tel. 0422/263285 e-mail asdptreviso@teletu.it
Alberto Tuzzi Vice Presidente