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La Svezia ha annunciato nel mese di settembre dello scorso anno il ripristino del servizio militare obbligatorio a partire dal 2018, otto anni dopo la sua soppressione. Ad essere chiamati alle armi saranno tutti i giovani nati dopo il 1999. Il quotidiano economico francese Les Echos si interroga oggi, sulla decisione della Svezia di ripristinare il servizio militare obbligatorio aperto a uomini e donne: e' un ritorno all'antico o una rivisitazione in chiave moderna della coscrizione?
L'editoriale del giornale francese ricorda che quando la Svezia fa aboli' la leva obbligatoria, sette anni, cosi' facendo si uni' a paesi europei come la Francia, l'Italia, il Belgio e l'Olanda che avevano fatto la stessa scelta gia' negli anni '90; mentre la Germania ha abolito il servizio militare solo nel 2011. Da allora pero', nota l'editorialista Jacques Hubert-Rodier, in Svezia tutti sono d'accordo sul fatto che quella scelta si sia rivelata un fallimento: a porre problemi, infatti, e' il reclutamento dei militari in servizio effettivo e ancor di piu' quello dei riservisti. Secondo il generale Klas Eksell, il responsabile delle Risorse umane dell'Esercito svedese citato da ''Les Echos'', i soldati in servizio effettivo sono attualmente 5.325 sui 6.600 necessari; ma i riservisti sono solo 3.875 sui 10.400 richiesti. Questa difficolta' a costituire delle forze armate efficienti basate unicamente su professionisti volontari si aggiunge, per la Svezia che non e' membro della Nato, alla grande preoccupazione suscitata in questo periodo di incertezza strategica di fronte alla minaccia del terrorismo islamico. Allarmata per la minaccia russa invece la Lituania, che fa parte della Nato, e che due anni fa ha deciso di ristabilire la leva militare. La questione ora è capire, si domanda Les Echos, se il ritorno della coscrizione obbligatoria in Svezia e Lituania si espanderà a macchia d'olio a tutta Europa.
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La soppressione del servizio militare obbligatorio, nel 2010, ha creato non pochi problemi al processo di reclutamento nelle forze armate svedesi, in un momento in cui il Paese ha tentato di rafforzare le proprie capacità difensive.
Secondo le stime ufficiali, circa 4.000 giovani svedesi dovrebbero essere chiamati ogni anno alle armi. "Spero che riusciremo a trovare un percorso per un metodo di reclutamento più stabile, robusto e funzionale", ha detto in conferenza stampa il ministro della Difesa, Peter Hultqvist.
La Svezia non è membro della Nato ma ha sottoscritto il Partenariato per la pace, programma lanciato nel 1994 per sviluppare la cooperazione militare tra l'Alleanza atlantica e i Paesi non membri