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"Temo che le forti aspettative di tanti poliziotti per le promesse fatte dal governo e dal ministro Salvini possano andare presto deluse. Nei primi 3 mesi di attività dell'esecutivo Conte abbiamo visto e registrato tante belle parole, prese di posizione muscolari, atteggiamenti non accettabili nei confronti del problema immigrazione che non si gestisce con la chiusura dei porti, ma coniugando sicurezza-accoglienza. Invece ad oggi non abbiamo visto un euro per le assunzioni, per il contratto di lavoro, per il riordino delle carriere".
Intervista al Seretario Generale del Silp Daniele Tissone.
Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, organizzazione che negli ultimi 2 anni risulta in crescita come consensi tra le lavoratrici e i lavoratori in divisa, in queste settimane, sta girando l'Italia per assemblee e iniziative nelle Questure e nei Reparti, toccando con mano le richieste del personale.
Decreto Sicurezza, non crede che questo provvedimento rischi di essere inefficace?
Il decreto sicurezza contiene di tutto e di più. Noi vogliamo analizzare nei dettagli il testo definitivo e capire anche se per alcuni provvedimenti che abbiamo richiesto da tempo, come il previsto pagamento delle indennità accessorie per le Forze di polizia, vi siano le relative coperture. Quanto al Daspo, esiste già una misura di prevenzione molto più efficace, introdotta con il decreto Alfano del febbraio 2015, ovvero l'espulsione del presunto fiancheggiatore di organizzazioni terroristiche, provvedimento preventivo promosso dal Questore. Inoltre, l'utilizzo indiscriminato della forza pubblica per le occupazioni arbitrarie di immobili non risolve i problemi perché in via preliminare occorrerebbe definire le diverse tipologie di occupazione: per esempio, se si tratta di edifici che, una volta sgomberati, andranno custoditi per un riuso, chi li dovrà successivamente custodire e quale ente li avrà in carico? La Polizia non può diventare l'imbuto dove confluiscono tutte le competenze non esercitate da chi ne ha la titolarità. Abbiamo poi seri dubbi sui provvedimenti relativi all'allungamento dei tempi di permanenza nei centri di accoglienza e il divieto di reingresso in Italia di stranieri espulsi da altri Paesi Schengen: la loro applicazione concreta sarà ben difficile mentre è certo l'aggravio di lavoro burocratico e operativo per le Forze dell'ordine. Non abbiamo invece, purtroppo, registrato novità sulle assunzioni e sullo scorrimento delle graduatorie dell'ultimo concorso agenti. Questo è un grave danno per il personale in divisa che ogni giorno di più è in asfissia di personale.
Tissone, che cosa vogliono i poliziotti?
Non vogliono essere presi in giro. I partiti che sono espressione di questo governo e in particolare la Lega Nord hanno vinto le elezioni cavalcando moltissimo il tema della sicurezza. Ma la sicurezza non si fa a costo zero.
Cosa chiedete al governo?
Chiarezza e concretezza a partire dalla prossima legge di stabilità. Ci sono centinaia di ragazzi che da maggio aspettano soltanto la firma del decreto di scorrimento delle graduatorie dell'ultimo concorso agenti, così da poter svolgere le previste visite da settembre e partire subito per i corsi di formazione. Perché il Ministro dell'Interno non ha firmato subito quel decreto, predisposto dal suo predecessore nei tempi previsti? C'è poi il problema del contratto di lavoro, in scadenza a fine anno. Lega e M5s hanno sempre contestato gli 80 euro del "bonus Renzi" che poi sono stati resi strutturali nelle buste paga dei poliziotti. Ci aspettiamo riconoscimenti economici ben maggiori, anche se non possiamo non ricordare il terribile precedente dell'ultimo governo di centrodestra.
Vuole ricordarcelo?
Io non perdo la memoria e rammento come, tra il 2009 e il 2011, le Forze di polizia abbiano subito i più pesanti tagli che la storia repubblicana ricordi. Nelle tre Finanziarie di quegli anni il governo Berlusconi-Lega con tagli lineari tolse oltre 3,3 miliardi al Comparto Sicurezza, bloccò le assunzioni al 20% del turnover e congelò i tetti salariali. Tanto che abbiamo avuto il contratto fermo per quasi un decennio.
Salvini però oggi elogia ogni giorno il ruolo delle Forze dell'ordine.
Ne siamo contenti, ma a noi servono fatti e non chiacchiere. C'è anche la partita del riordino interno delle carriere che va rivista. Un riordino che non è piaciuto a nessuno e sul quale però, grazie anche all'impegno del nostro sindacato, il precedente esecutivo ha investito un miliardo di euro. Con il decreto correttivo che è in corso di discussione è ancora possibile apportare modifiche importanti per valorizzare e non penalizzare tutti i ruoli del personale, compresi quelli tecnici e rendere maggiormente efficiente il sistema sicurezza. Ma temo che non avremo tutte queste risorse nella prossima legge di bilancio.
Attualmente il governo pare interessato ad altri temi.
Già. La flat tax, il reddito di cittadinanza, la legge Fornero. Tutte cose molto belle e suggestive, sulle quali però ci sono già difficoltà a reperire le risorse. Dove troveranno altri appostamenti economici per la Sicurezza e le Forze dell'ordine?
Tra molti cittadini, però, v'è la percezione che qualcosa sia già cambiato, in meglio, per la sicurezza.
Che cosa è cambiato? Carabinieri e poliziotti sono anziani, il personale è carente in tutti gli uffici e i Reparti, non abbiamo mezzi e strutture all'altezza. I cittadini si sentono più sicuri perché è stato chiuso qualche porto, perchè si vuol permettere ai cittadini di sparare ai ladri in casa o perché è partita una sperimentazione sui Taser avviata tra l'altro dal vecchio governo? È migliorata la sicurezza percepita, ma senza investimenti concreti non vi saranno miglioramenti per la sicurezza reale e presto i cittadini se ne accorgeranno.
Vi siete confrontati col Ministro dell’Interno?
Assieme agli altri sindacati abbiamo incontrato sia Salvini e sia il sottosegretario Molteni. Abbiamo portato loro le nostre proposte che sono fattive e costruttive. Ora aspettiamo un segnale positivo.
Altrimenti?
Altrimenti la via della mobilitazione è segnata e l'autunno sarà molto, molto caldo per i poliziotti. E soprattutto per il governo.
Fonte: POLIZIAE DEMOCRAZIA Numero 188 • Ottobre 2018