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La grave crisi sociale ed economica che sta attraversando il Paese richiede Istituzioni all’altezza della situazione ed organizzazioni statali efficienti e trasparenti. Comprese le Forze Armate e le Forze di Polizia, in cui – ancor oggi - vengono mantenute intatte vecchie logiche di potere e si respingono le sfide di un cambiamento che possa garantire efficienza, efficacia e qualità, al servizio della collettività.
Ancora una volta, questo obiettivo e l’esercizio dei diritti democratici vengono messi in discussione da chi, all’interno del mondo militare, non ha affatto a cuore la stabilità e l’affidabilità dell’ordinamento militare, bensì la conservazione di privilegi e la volontà di mantenere le FF.AA. un corpo separato dalla società.
Il tentativo di voler condizionare la libertà di espressione dei militari, cercando di intimidire coloro che intendono partecipare al presidio (NON SCIOPERO!), organizzato per domani da sigle sindacali dei militari, è una ulteriore conferma di una visione isolazionista e anticostituzionale purtroppo ancora molto diffusa e avallata, purtroppo, da scelte politiche scellerate e prive di lungimiranza, come quelle contenute nella legge approvata dalla Camera dei Deputati ed ora all’esame del Senato.
La circolare diramata da SMD, in cui si minaccia di valutare conseguenze disciplinari per chi parteciperà, è un atto che tende a limitare la libertà individuale dei militari e a condizionare il dibattito politico. Ma fa capire altresì, quali potranno essere i paletti imposti all’esercizio dell’attività sindacale, che si vuole assoggettata al controllo delle gerarchie militari. (a.manotti)