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Con l’avvio formale del primo turno d’asta riservato agli alloggi che risultano liberi, compresi tra quelli il cui elenco era già stato pubblicato a suo tempo il 23 marzo 2011 sulla Gazzetta Ufficiale n.70 come non più utili alle esigenze della Difesa, inizia l’iter inedito e molto complicato, previsto dal Decreto dell’allora Ministro La Russa del 18 maggio 2010 poi incardinato all’interno del D.P.R. n. 90 del 15 marzo 2010 e successive modificazioni. Tale incombenza riguardante l’avvio della procedura, viene adempiuta da una comunicazione dello STATO MAGGIORE DIFESA con il foglio del 3 dicembre 2014 e relativi annessi A, B e C, che si riportano in allegato.
Ricordiamo che tutti i testi di Legge e Regolamenti citati, oggetto a suo tempo di storiche battaglie di contrasto e/o modifica da CASADIRITTO, sono visionabili o riproducibili, comunque reperibili all’interno del sito.
LIBRO NERO E LIBRO BIANCO A tutti è noto il contrasto asperrimo che dal 2008, anno di riferimento e di partenza delle prime bozze a livello SMD, che CASADIRITTO e tante famiglie hanno condotto a suo tempo per cercare di modificare sostanzialmente quelle bozze che riguardavano i due Decreti gemelli da cui i prodromi, espressione della volontà più intransigente e per noi ottusa, prendevano ispirazione, mescolandosi poi in una specie di doppio LIBRO NERO, i due Decreti, ispirazione attinta da quello che gli stessi Autori chiamarono “Obiettivo 9”. Su quel testo, ritenuto evidentemente ancora “sacro”, poco è emerso ufficialmente: in modo specifico la mente raffinata, insomma “l’ideologo”, non ha avuto l’opportunità di far emergere la sua figura, ma pensiamo, a quei tempi, di primissimo piano.
Quel Libro Nero potrà mai essere messo all’indice? Magari approfittando del’iniziativa del Libro Bianco, magari in concomitanza della discussione al Parlamento, quando sarà presentato lo stesso Libro Bianco. Senza scandalo, senza tantissimi rancori, senza colpevolizzazioni, ma partendo dai risultati. Il significato morale e benefico che ne deriverebbe per la Difesa, sarebbe di enorme prestigio mentre la ricaduta sugli apparati che contano sarebbe esemplare, ottenuti, con una sana e salvifica autocritica per lui e tutti quelli che di quello straordinario GRUPPO DI LAVORO ne facevano parte. Quella linea adottata, rappresentava allora, l’aria che tirava.
Ci domandiamo se è troppo presto per confessare quella cosa o si aspetterà che gli anni storicizzeranno il vero significato morale di quella parola “insostenibili”. Tanto più che alla luce dei fatti quella linea non ha portato nessun beneficio alla Difesa; la fuga dolorosa delle famiglie specialmente per gli alloggi ubicati nelle grandi città, miserrimi risultati stando a quel campione di un migliaio di alloggi posti in vendita, a prezzi supervalutati, e per questo rifiutati dalla maggioranza assoluta dei possibili acquirenti, sono i risultati più che fallimentari.
Qualsiasi Amministratore d’Azienda sarebbe stato licenziato con restituzione e quantificazione dei danni arrecati, quelli materiali e quelli incommensurabili morali. E’ la prima volta in Italia, che una vendita di alloggi pubblici, non raggiunga il 50% del totale. Al 42% per l’esattezza, escludendo naturalmente quelle che chiamano vendite ma vendite non sono. Ci riferiamo all’usufrutto, chiamato nel Regolamento “vendita”
Ritorniamo quindi nelle vendite all’Asta. Una procedura inevitabile e sacrosante per gli alloggi vuoti, storicamente abbandonati, in condizioni di mantenimento almeno precario. Almeno, che ci sia concesso, come la media di quelli tuttora abitati. Ma che comunque, dovrebbero procurare gettito. Ma le vendita all’asta sono particolari, solitamente esperite da gente esperta che vende ad altra figura almeno mediamente esperta. Non ci risulta che in giro ci siano tutti questi esperti, almeno a livello di che partecipa ad una asta al rialzo. Ed ecco che allora i giochi diventano difficili, incomprensibili e rischiosi. E’ una nostra preoccupazione e siamo incuriositi che qualcuno ci dimostri con argomenti che non è e non sarà così, pronti ad essere smentiti. Ripetiamo comunque che in questa fase l’asta su alloggi liberi è rivolta a militari e civili in servizio presso l’Amministrazione Difesa.
INIZIO FORMALE DELLA PROCEDURA Per maggiori ed esaurienti informazioni delle modalità, leggere per intero, l’articolo 405 del DPR n.90 del 15 marzo 2010 e succ. modificazioni. Ma a titolo informativo, ne forniamo alcuni dettagli. Riguarda:n. 1.022 alloggi liberi (allegato A); n.52 alloggi liberi, considerati di pregio per interesse culturale (allegato C). Sono gli stessi alloggi, uno stralcio di 3.022 alloggi, riportati a suo tempo sulla G.U. n.70 sopracitata.
QUALI I REQUISITI PER PARTECIPARE Non possedere altro alloggio nella provincia di residenza, essere in servizio presso l’A.D.
A QUALI CONDIZIONI? Le modalità di svolgimento, e di partecipazione all’asta sono regolamentate, oltre che dall’avviso d’asta, dal disciplinare d’asta e dai suoi allegati. Tralasciando le formalità fiscali, come diritto d’asta etc., l’alloggio sarà aggiudicato con il sistema di asta al rialzo, partendo da un prezzo base fissato dalla Difesa, calcolato secondo la metodologia prevista dal Decreto del 18 maggio 2010 e poi inserito nel DPR n.90 del 15 marzo 2010. In particolare la procedura viene effettuata ai sensi dell’art. 405 comma 1 del DPR stesso.
DOVE SONO UBICATI GLI ALLOGGI Città, indirizzo e altri riferimenti sono indicati negli elenchi riportati negli allegati del foglio di SMD allegati.
COME VISIONARE GLI ALLOGGI A richiesta dell’interessato, ai Comandi gestori, entro 60 gg. dalla pubblicazione del Bando d’Asta , potranno essere visionati gli alloggi. A tal proposito i termini per visionare gli alloggi, potrebbero subire una diminuzione, a parziale modifica a quanto riportato all’origine dal Decreto. Questa informazione è da verificare. Le maggiori località interessate sono Albenga, Aulla, Ciampino, Civitavecchia, Cividale del Friuli, Cormons, Istrana, Lecce, Palmanova, Pordenone, Rimini, Roma, Napoli Sant’Anastasia, Spoleto, Taranto, Trieste, Udine e Vicenza, mentre quelli di pregio a Gorizia e Trieste.
INTANTO RICORDIAMO Ben altre aste, attendono gli attuali utenti, quelle con famiglie dentro, che riguarderanno i casi di famiglie che non hanno potuto presentare offerte di acquisto, a suo tempo recapitate; e nel caso di scelta dell’usufrutto, le cui regole sono tuttora in corso di modifica nel Testo Unico. In ambedue i casi saranno esperite procedure d’asta.
COME DISTRICARSI? Quali che siano le procedure d’asta, sia nel caso di alloggi liberi che quello più impegnativo di alloggi abitati, a causa di norme comunque, come ampiamente dimostrato, non giuste ed eque, ci si imbatte in un gioco dell’oca diabolicamente architettato. Così come scritte nel Regolamento, le norme ci appaiono incomprensibili. Ci sentiamo in dovere di avvisare che sarebbe bene avere un consulente, un professionista, un avvocato di propria fiducia contemporaneamente esperto della materia di alloggi. Una figura che sappia sicuramente districarsi da quel groviglio di norme che richiamano articoli, che richiamano commi, richiamando a loro volta altre leggi, altri articoli e altri commi, per ritornare al punto di partenza, cioè in confusione provocata, oltre che dall’inesperienza, anche dalla tortuosità delle norme applicative. Ci si gioca un bene essenziale, con grandi rischi, la cui posta in gioco è la casa.
Così stando le cose e ricorrendo i presupposti di non conoscenza e di incertezza, in caso di scelta consapevole, a titolo informativo ricordiamo che l’avv. Nicola Ciconte e il suo Studio si porranno con professionalità e competenza, a tutela degli utenti, qualora fossero incaricati, per districare e risolvere le incombenze che si proporranno nella lunga stagione delle Aste che accompagneranno il loro svolgimento, ma anche per quella ancora non completamente esaurite delle vendite dirette e delle Istanze di tutela del Decreto del 7 maggio 2014, per taluni casi difficilissimi, ma respinti nella fase istruttoria.
CANONI, VENDITE, ISTANZE Tre aspetti della battaglie infinite in cui CASADIRITTO è stato protagonista, un Comitato sempre un po così…..che cerca sempre di PROPORRE, TRATTARE e in alcuni casi di RESISTERE quando le decisioni sono sbagliate e ingiuste, in piena sintonia con le famiglie, anche se riconosciamo che vorremmo essere più adeguati, ma ci occorre talvolta anche surrogare il compito che istituzionalmente altri dovrebbero portare avanti, nei casi palesemente illegali, nell’interesse dei cittadini-utenti, nel PROPORRE, TRATTARE e RISOLVERE. Invece sembra che alcuni guardano il nostro problema, come una noiosa incombenza, con sufficienza e quasi come una perdita di prestigio. Ma c’è sempre una pattuglia di Parlamentari, di una parte dei COCER e di una parte pensante della Difesa anche loro un po' così… che ci dà almeno una interlocuzione preziosa. Una materia difficile, ove occorrerebbe invece il contributo di tutti anche nell’interesse dei militari in servizio che la casa non hanno e non solo degli attuali utenti in servizio e non.
Quando invece le decisioni vengono prese a dispetto della ragione e anche con scarso senso dell’umorismo come il fantomatico e faraonico piano di costruzione di 51.000 alloggi prevedeva con una spesa di 5 miliardi di euro dimostra, prendendo in giro la Corte dei Conti, il Parlamento ma in modo clamoroso il personale in Servizio, il fallimento è sicuro. Sarebbe interessante che uno solo o il Ministro o Sottosegretario di allora, ne spiegassero le ragioni.
MA ALLORA, A CHI SI ANNOIA NEL SENTIRE PARLARE DI ALLOGGI, ALL’INTERNO DELLE ISTITUZIONI CHIEDIAMO:
Come può una famiglia normale, difendersi da un sistema fatto di leggi particolari, ove parti con la Legge 244, art. 2 e commi seguenti, ottima, e ti ritrovi con un Decreto del 18 maggio 2010 che la doveva attuare, illusionisti di rito siculo ambrosiano che promettono 51.000 alloggi a tutti, Obiettivi 9 e loro derivati, che generano ancora a distanza di anni le peggiori iniquità, come un avvelenamento di amianto, con un bagaglio fatto di Aste con famiglie dentro, a causa di prezzi inaccessibili, vendite fallimentari, canoni “insostenibili” e ripresa o minaccia di sfratti, con mezzo patrimonio immobiliare vuoto, viene approvato un provvedimento d’urgenza al Parlamento, il Ministro lo firma, ma prima di andare alla Corte dei Conti, per quasi tre mesi “desaparecido” si perde nei meandri di misteriosi cassetti. Comandi Periferici che levano e mettono abusivamente equi canoni. Poi candidamente, sulla stampa si presenta qualcuno, nella continuità della “ migliore…… “ tradizione da sempre praticata, che con prestazioni altamente professionali, parla più o meno di “quelli che non ne hanno il diritto” . Sono gradite risposte.
Sergio Boncioli
CCORDINATORE DI CASADIRITTO
Allegati:
Foglio del 3 dicembre 2014 di SMD
Elenco degli alloggi liberi
Elenco degli alloggi di pregio