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Commento del coordinatore di casadirtto in merito ad una norma contenuta nel provvedimento approvato dal gverno sulle le disposizioni integrative e correttive ai Decreti Legislativi 24 gennaio 2014, n.7 e 8, attuativi della riforma delle Ff.AA.
PORTE APERTE PER “ DIFESA SERVIZI S.p.A.” SEMBRA PRENDERE FORMA IN PARLAMENTO LA DELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI
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REINSERITE CON FORMULAZIONE OPACA LE NORME GIA’ APPROVATE IN DATA 20 DICEMBRE 2013, RELATIVE ALLE VENDITE PER ASTE E USUFRUTTO
Tutto è cominciato nell’ambito dello “Schema di Decreto Legislativo “ Disposizioni in materia di personale militare e civile della Difesa (Processo di riduzione del Personale militare e civile rispettivamente a 150.000 e 20.000)”, ATTO DI GOVERNO n.277. In tale contesto, CASADIRITTO aveva chiesto per tempo una audizione relativa al problema alloggi, presso le competenti Commissioni Difesa Camera e Senato.
MA QUEL CLIMA
Per motivi oscuri e incomprensibili, Presidenti e Relatori a cui erano state rivolte le richieste, di fatto le avevano respinte. Dati i numerosi precedenti in tema di audizioni, più che a problemi formali, si può pensare che tale atteggiamento sia stato preso sotto il peso e sotto la pressione di “cortesia” verso SMD, spalleggiati da megafoni e microfoni di stuoli di vassalli/giornalisti e giornali (come documentato da CASADIRITTO) che hanno orchestrato per far passare come vera l’equazione SINE TITULO uguale ad ABUSIVI e contribuire a far passare CASADIRITTO come rappresentante e mandante di 4.183 famiglie di ABUSIVI, peraltro , considerati anche dalla CORTE DEI CONTI da cacciare via . In questo clima da caccia alle streghe ( noi eravamo le streghe) una audizione forse sarebbe stato un affronto alla MAGISTRATURA CONTABILE? Il dubbio appare fondato e non ne sono rimasti esenti i Presidenti e i Relatori a cui la richiesta di audizione era stata inviata.
ATTRAVERSO UN CODICILLO, DI FATTO, SEMBRA PRENDERE IL VIA L’OPERAZIONE “DIFESA SERVIZI S.p.A. ECCO COME
Nell’Atto di governo n.277 è stato approvato quanto segue:
Sotto “Osservazioni”, al paragrafo e), “…omissis ….promuove , in altro contesto normativo , iniziative innovative tese ad assicurare la realizzazione di un programma pluriennale che consenta di ampliare il parco infrastrutturale alloggiativo disponibile, non solo ricorrendo alla costruzione, all’acquisizione e alla ristrutturazione di alloggi di servizio con risorse pubbliche , MA ANCHE INDIVIDUANDO MODALITA’ AGGIUNTIVE CHE CONSENTANO FORME DI FINANZIAMENTO PUBBLICO-PRIVATO, IN MODO DA CORRISPONDERE MAGGIORMENTE E RAPIDAMENTE ALLE ESIGENZE DEL SUDDETTO PERSONALE”
CORTE DEI CONTI/SMD DIXIT, PRIMI PASSI
Ci sembra di individuare, a poche ore dall’approvazione del Parlamento, all’interno di questo testo, che emerga, in maniera non tanto soft, quanto deliberato nelle conclusioni della Corte dei Conti, che riportava i “suggerimenti” di SMD nella famosa Delibera. Questo che abbiamo riportato è certamente il primo passo della complessa operazione che potrebbe precedere l’entrata in scena di Difesa Servizi S.p.A. Chissà se Deputati e Senatori se ne sono accorti. CASADIRITTO ne evidenzia il suo vero significato. Ricordiamo, per dovere, che quella stessa Delibera, prevede a priori come condizione, lo sfratto di 4.183 utenti/famiglie senza titolo.
SE QUESTO E’ IL PRIMO PASSO
CASADIRITTO non è rimasto al palo. In questi mesi, forte del consenso/delega ( non c’è stato nessuno altro soggetto Associativo o del COCER che si è affiancato) avuto da 6.000 fax inviati alla Ministra della Difesa PINOTTI, partiti da ogni dove ed in modo uniforme da tutta Italia, che hanno impressionato CASADIRITTO quanto gli Organi Responsabili della Difesa, CASADIRITTO ha intavolato con figure di altissimo livello decisionale, un paio di incontri, forse tre, allo scopo principale di:
. far cadere la pregiudiziale che si identifica nell’equazione SINE TITULO/ABUSIVI, con la logica conseguenza di evitare di procedere agli sfratti.
. mantenere con il nuovo proprietario/gestore gli stessi diritti e tutele per le categorie protette e gli stessi diritti e condizioni, questa volta su un piano realistico di canoni veri, fuori da quello del duo delle meraviglie La Russa – Crosetto, per gli utenti al di fuori delle protezioni. Contratto per tutti.
QUALE LA DELICATEZZA DI QUESTI INCONTRI?
Quella che detti incontri sono stati condotti per via informale e tutto, anche per cause imprevedibili, può saltare. A questo proposito, invitiamo tutte le famiglie, anche nel caso deprecabile di una improvvisa indisponibilità del coordinatore, indisponibilità dovuta ai noti motivi, ad una mobilitazione anche nelle forme straordinarie che la Segreteria saprà indicare, che si rendessero necessarie per far sentire la nostra voce in maniera diretta, sempre nelle forme democratiche. Iniziative anche forti, commisurate con l’andamento dei futuri scenari.
IN CORSO DI DEFINIZIONE UN CLAMOROSO DOCUMENTO DI CASADIRITTO
A tale scopo, per dare maggiore impulso e sostenibilità a questi incontri, è in fase di ultimazione uno studio di CASADIRITTO, finalizzato a rimettere in discussione con dati, statistiche e grafici, quello che sembra essere il TEOREMA principale su cui si basa l’impianto della Delibera, vale a dire “il proliferare dei sine titulo”. Presto verrà sottoposto nella stesura finale alla Difesa e pubblicato sul sito e consegnato a quanti addetti all’informazione vogliano fare informazione corretta.
MODIFICHE SU VENDITE ALL’ASTA E USUFRUTTO
Attraverso un lessico bizantino, non facilmente comprensibile anche per chi è abituato a leggere ambivalenze, doppie e triple valutazioni di uno stesso testo, enigmi che sembrano fatti apposta per offrire poi a chi deve decidere sui conseguenti testi da inserire nel TUOM e successive linee guida, valutazioni diverse, a secondo l’aria che tira e a pressioni più o meno di “vicinanza” Infatti ritroviamo nel dispositivo di parere favorevole allegato alla seduta conclusiva dell’Atto di Governo (allegato 5) della seduta del 20 aprile 2016 che riportiamo in allegato.
Dove è l’opacità?
Dall’originale testo riportato nella seduta del 20 dicembre 2013, i cui dispositivi in esame erano riportati, tutti racchiusi sotto la voce, “Procedimento di vendita, punto 1 e 2, rispettivamente “Aste” e “usufrutto al coniuge” riportato come “condizione” nell’atto n.32, (allegato 7) ora si passa con l’Atto n.277, del 2° aprile 2016, allegato 5,
come “condizione” al punto 3.
come “osservazione” al paragrafo d), peraltro scritto in modo ambiguo.
Si rimane perplessi non perche non sono conosciute le alchimie dei testi parlamentari, ma ci chiediamo perché la norma precedente è stata “spacchettata”, scissa e scritta in quel modo, ma un motivo ci sarà.
La natura di certe “figure”che si aggirano tra i due Palazzi romani Difesa e Parlamento, è cosa nota.
Quindi il nostro scetticismo diventa un atto dovuto, tanto più che le norme nuovamente introdotte erano state oggetto di una “dimenticanza” durata due anni e continuamente fatta notare agli Uffici Legislativi della Difesa. Era stato messo tutto in naftalina , come accaduto anche in altri casi. Ricordiamo lo strano caso del Decreto del 7 maggio 2014, sparito letteralmente dalla circolazione per mesi. Ultimamente i contenuti del 20 dicembre 2013 erano stati nuovamente sollecitati in data 16 marzo 2016 e rintracciabile sul sito di CASADIRITTO “ COLPEVOLI RITARDI ( O GRAVISSIME OMISSIONI). I dubbi ora espressi circa l’interpretazione, saranno sciolti non appena le variazioni introdotte saranno trascritte nel TUOM.
L’ATTO DI GOVERNO 277 SUBITO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Licenziato dal Parlamento il giorno 20 aprile 2016, ora apprendiamo da uno scarno comunicato – stampa della Presidenza del Consiglio, che in data 22 aprile 2016 il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo, le disposizioni integrative e correttive ai Decreti Legislativi 24 gennaio 2014, n.7 e 8, di cui all’Atto di Governo n.277, che saranno destinati a modificare il Codice di Ordinamento Militare. Riportiamo in allegato, copia del Comunicato – stampa
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NOTA URGENTE: CHE STA SUCCEDENDO AL COMANDO FORZE DIFESA INTERREGIONALE NORD DI PADOVA ?
Ci giunge ora notizia che un Comando di Padova, Comando Forze Difesa Interregionale Nord, avrebbe iniziato una operazione “rigetto” attualmente in corso, tesa ad annullare quanto già approvato dallo stesso Comando in ordine ad Istanze C e D di cui al Decreto del Ministro della Difesa del 7 maggio 2014. Stiamo esaminando i primi casi in nostro possesso, di cui possediamo l’intera documentazione. Stiamo esaminando le motivazioni indicate da quel Comando e la consistenza dei casi spiegati a voce dagli interessati. Da quello che possiamo dire al primo vaglio, l’unico “rigetto” che fisicamente stiamo provando è quello del nostro stomaco che ne rimane offeso, provocato dall’assurdità di quanto esposto nelle motivazioni. E’ presto per un esame obiettivo che scaturisce dai due casi in esame. Uno dei due casi è l’Istanza in allegato D, presentata con il relativo certificato di cui alla Legge 104, art.3 comma 3. L’altro è una Istanza in allegato C, presentata per reddito.
Invitiamo GLI UTENTI, FACENTI CAPO A QUEL Comando, ( in pratica è compreso tutto il Nord) ove avessero ricevuto analoghe lettere di revoca, di avvertire CASADIRITTO e mettersi in contatto telefonicamente, subito, al n. 06 5883981. Ove le motivazioni risultassero pretestuose o inesistenti, CASADIRITTO non farà sconti a nessuno. Non ci saranno Comandi che tengano. L’Ufficio Giuridico o il Ministro o il Capo di Stato Maggiore dovranno intervenire e chiedere chi sia il Responsabile. Ripetiamo se quanto verificatosi non sia il solito errore, va subito chiarito o con maggiore dettaglio delle motivazioni o con la revoca immediata delle lettere
Certo che quel Comando non è la prima volta che ne combina di cose, dimostrando nei fatti di non avere le idee molto chiare nel campo degli alloggi. Ricordiamo il famoso assalto al Palazzo del pensionato di Trieste, ove veniva ordinato a 20 uomini tra Esercito e Carabinieri , di circondare il Comprensorio OVE ABITAVA E SFRATTARLO CON IMPIEGO DI MEZZI E AUTOMEZZI. Quel pensionato, invalido e tutelato da altre norme godeva di ampie tutele e CASADIRITTO impedì lo scempio.. L’obiettivo individuato fu mancato clamorosamente, con grande clamore nella città di Trieste su stampa libera cittadina e TV. Gli ardimentosi si ritirarono in buon ordine ma rimase la brutta figuraccia e le spese sostenute per tentare quel colpo di mano.
IL COORDINATORE NAZIONALE CASADIRITTO
Sergio Boncioli