Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Il Governo apre la strada a un testo unico per superare la giungla delle 400 leggi in vigore (spesso in contraddizione tra loro). Credito d'imposta per chi effettua bonifiche su beni e strutture produttive. Ancora 44mila siti contaminati sul territorio nazionale.

Se quella contro gli effetti sulla salute dell’amianto, che produrranno il picco di patologie nel 2020, è una sfida ancora aperta, ce n’è un’altra apparentemente meno difficile da vincere e che chiama in causa direttamente la politica: arrivare in fretta a un testo unico che superi l’attuale caos normativo che, ad oggi, conta oltre 400 leggi – tra regionali e statali – spesso in contraddizione tra loro. Difficile se non impossibile, in un contesto del genere arrivare a fare giustizia dei danni subiti, ma anche fornire uno strumento chiaro per quella che Matteo Renzi ha definito “Una ferita da chiudere una volta per tutte”. Che la situazione in fatto di leggi sia “drammatica” lo ha ammesso anche il Guardasigilli Andrea Orlando intervenendo all’Assemblea nazionale sull’amianto a Palazzo Giustiniani: “Oggi, come ministro della Giustizia, mi si pone l’esigenza di fare giustizia, in merito a fatti di gravità conclamata. Riforme, giustizia, sviluppo: una sfida ancora aperta. L’obiettivo è quello di dare coerenza all’attuale assetto legislativo, di arrivare ad un testo unico, senza di esso è difficile dare una risposta alla giustizia”, ha detto Orlando, che ricordando il processo eternit bis ha assicurato: “C’è la determinazione dello Stato ad andare fino in fondo senza concludere la vicenda, come successo anni fa, in maniera sbrigativa”. Uno spiraglio, insomma, per evitare di vedere le vittime dell’amianto e i loro famigliari subire un’altra sconfitta com’è accaduto con il primo processo celebrato a Torino.

 

Sul fronte della giustizia si è soffermato lo stesso premier nel messaggio inviato al convegno: “La decisione recente della Presidenza del Consiglio di costituirsi parte civile nel processo Eternit bis testimonia tutta la sensibilità  e l’attenzione che muovono l’operato del Governo in questa battaglia di civiltà e di giustizia che molti di voi, ciascuno per le proprie responsabilità, sta conducendo, da anni – ha detto Renzi -. Sono stati compiuti passi avanti importanti sul cammino di liberazione del Paese dalla pesante eredità dell’amianto, una vera e propria guerra che ha provocato tanti morti e tanto dolore, ma molta strada è ancora da compiere insieme”.

 

Parole che arrivano dirette nei luoghi segnati dall’asbesto – Casale Monferrato in primis – molti situati in Piemonte. E dove l’emergenza è vissuta tra sconfitte giudiziarie, piccole grandi conquiste come quella ricordata dal presidente del Senato Pietro Grasso: “Con la legge di stabilità per il 2015 le cifre a disposizione del Fondo per le vittime dell'amianto sono state estese, in via sperimentale e fino al 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia per esposizione familiare con lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto o per esposizione ambientale comprovata. Nel dolore e nella sofferenza – ha aggiunto Grasso - anche questo rappresenta un passo in avanti. Ulteriori significativi interventi sono poi previsti dall’articolo 56 del disegno di legge cosiddetto collegato ambientale, che il Senato ha approvato lo scorso 4 novembre ed ora è all’esame della Camera. Il provvedimento, di cui è auspicabile una sollecita approvazione, introduce un credito d’imposta per coloro che effettuino, nell’anno 2016, interventi di bonifica su beni e strutture produttive e istituisce un Fondo destinato a interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati”.

 

Un richiamo alla necessità di mettere ordine e in fretta nelle giungla normativa è stato fatto anche dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per il quale “la frammentazione normativa è il tentativo di non affrontare questo tema”. Ma a fare paura sono anche altri dati: “L’aggiornamento al novembre 2015 fa rilevare oltre 44mila siti" di amianto sparsi sul suolo nazionale. – ha affermato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - Un dato parziale, visto che alcune Regioni non stanno provvedendo ad aggiornare la mappatura, in alcuni casi risalente a quasi sei anni fa, rendendo cosi ancor più complessa l'azione di monitoraggio e di intervento”. (fonte. http://www.lospiffero.com/cantina/amianto-una-ferita-da-chiudere-24643.html)

Argomento: 
Attualità e Politica