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L’anticipo del TFS ai dipendenti pubblici permette anche nel 2023 l’accesso al trattamento di fine servizionel Pubblico Impiego, e non più soltanto tramite prestito bancario: quest’anno c’è infatti una novità, perchè dal 1° febbraio gli iscritti al Fondo Credito (ex INPDAP e pubbliche amministrazioni) possono chiedere l’anticipo direttamente all’INPS, su tutto il TFS maturato, ad un tasso di appena l’1%.
Anticipo TFS dipendenti pubblici con prestito bancario
Per chi sceglie la vecchia opzione, ossia il prestito bancario con gli istituti convenzionati, la procedura è sostanzialmente invariata: dopo aver ottenuto dall’INPS o altro ente pensionistico la certificazione e la quantificazione del TFR/TFS maturato, previa procedura telematica dedicata, ci si può rivolgere a tali istituti convenzionati per richiedere un’anticipazione sul proprio TFR o TFS.
Dopo aver inoltrato la richiesta all’Ente erogatore, in questo caso l’INPS, l’Istituto di previdenza invia al lavoratore interessato la certificazione del diritto all’anticipazione. A quel punto si può andare in banca. È possibile prendere visione dell’elenco delle banche e istituti di credito che aderiscono all’Accordo attraverso il portale lavoropubblico.gov.it.
Quanto costa l’anticipo del TFS bancario
Con l’accordo ABI sull’anticipo del TFS, il prestito ottenibile arriva ad un massimo di 45mila euro, con tasso di interesse teorico dello 0,4%. Significa che, in via teorica, per ottenere l’anticipazione sul proprio TFS maturato si dovrebbe ottenerne prima del tempo una quota fino a 45mila euro pagando circa 180 euro.
Tuttavia, le banche che aderiscono (non vi è alcun obbligo), sono pochissime (ad oggi se ne contano appena 8), mentre in molti casi il tasso d’interesse richiesto tramite offerta di mercato arriva anche oltre il 4% (per un importo pari a 1.800 euro).
Quando arriva l’anticipo del TFS bancario
Per quanto riguarda la tempistica di erogazione dell’anticipo, con la procedura INPS + Banca sono previsti circa 15 giorni affinché la banca provveda all’accredito della somma anticipata sul conto corrente indicato dal richiedente.
Tuttavia si tratta dello step finale di un iter che comprende il rilascio della certificazione del diritto all’anticipazione entro 90 giorni dalla richiesta, così come l’avvio di eventuali verifiche necessarie per definire il contratto di anticipo da ultimare entro 30 giorni l’approvazione da parte dell’istituto di credito. Alla fine, trascorrono almeno 3-4 mesi.
Anticipo TFS per iscritti al Fondo Credito INPS
L’anticipazione del Trattamento di Fine Servizio, dal 1° febbraio 2023, consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di ottenere l’importo del TFS maturato, al netto di interessi e spese, ad un tasso d’interesse dell’1%. Sull’importo dell’anticipazione al lordo degli interessi si applicherà la ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione.
Al Fondo sono iscritti tutti i dipendenti ex INPDAP ma è aperto anche a dipendenti e pensionati di tutte le amministrazioni pubbliche. Si tratta dunque di una possibilità ghiotta per i dipendenti pubblici, ai quali in TFS può essere liquidato anche dopo anni quando l’importo è consistente.
La domanda di accesso a questa nuova formula di prestito INPS con anticipo integrale del TFS o del TFR ai dipendenti pubblici deve essere presentata online, a partire dal 1° febbraio, accedendo al servizio web dedicato.
Chi ha diritto all’anticipo integrale del TFS-TFS
Possono accedere all’anticipo INPS chi è andato in pensionati di vecchiaia, pensione anticipata Fornero, Quota 100 e Quota 102, in pensione anticipata Precoci, in pensione con Opzione Donna.
La richiesta dell’anticipo del 100% della liquidazione per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali riguarda pensionati o cessati, purcé con diritto a una prestazione di TFS-TFS non ancora interamente erogata. (PMI.IT)