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Il decreto ministeriale che assorbe la ratifica dell'accordo quadro con l'Abi per l'anticipo del Tfs e del Tfr ai lavoratori che ne fanno richiesta è stato registrato in Corte dei Conti e a breve il testo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Lo rende noto il ministro della P.A. Fabiana Dadone in un post su un social sottolineando che «il decreto è già operativo e la procedura giuridica formalmente conclusa».
Tfr, la procedura
Tra pochi giorni - prosegue la ministra - sarà disponibile sul sito del Dipartimento della Funzione pubblica la piattaforma per avviare le operazioni di richiesta di liquidazione dell'anticipo del Tfs e del Tfr. Il sito permetterà pure all'interessato di calcolare la decorrenza del Tfs/Tfr.
La ministra spiega nel suo dettagliato post cosa dovrà fare chi è interessato ad accedere all'anticipo il cui massimo erogabile è di 45.000 euro. Innanzitutto - spiega - deve richiedere all'ente erogatore del Tfs/Tfr (ad esempio l'Inps) la certificazione del diritto all'anticipazione. L'ente erogatore, entro 90 giorni dalla ricezione della domanda, rilascia, in presenza dei requisiti richiesti, la certificazione del diritto e dell'ammontare complessivo, oppure il rigetto della domanda. L'interessato, ottenuta la certificazione del diritto, può presentare alla banca la domanda di anticipo del Tfs A questo punto la banca comunica all'ente erogatore la presentazione della domanda e l'accettazione della proposta di anticipo. L'ente erogatore entro 30 giorni, effettuate le verifiche, comunica alla banca la presa d'atto della conclusione del contratto. La banca, entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto di anticipo, accredita l'importo erogato sul conto corrente indicato dall'interessato.