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Fin da giugno le pensioni e tutte le altre prestazioni dell’Inps verranno versate il primo del mese. Ad annunciarlo in un’intervista a Repubblica è il presidente dell’istituto di previdenza,Tito Boeri. Che intanto si appresta a sottoporre all’esecutivo le sue proposte di modifica alla legge Fornero: flessibilità sull’età di uscita dal lavoro, reddito minimo agli over 55, ricalcolo con ilmetodo contributivo delle vecchie pensioni con l’ipotesi di tagliare quelle “molto alte” per coprire eventuali esigenze finanziarie del sistema previdenziale.
Idee che “spetterà al governo decidere e al Parlamento valutare”, avverte Boeri, dopo che i commissari alla spending review Yoram Gutgeld e Roberto Perotti hanno fatto sapere che “la decisione politica” è stata di “non riaprire” il cantiere pensioni.
E’ quasi una certezza, invece, l’anticipo di tutti i pagamenti all’1 del mese e “non più in date differenti in relazione alla prestazione e al fondo di gestione”. “Abbiamo chiesto alle banche di condividere la nostra proposta. Le Poste hanno già accettato e entro mercoledì aspettiamo la risposta degli istituti di credito”, spiega infatti l’economista. Il punto, infatti, è che “deve essere un’operazione a costo zero: lo Stato incasserà meno interessi sui ratei che ora paga il 10 o il 16 del mese. In cambio alle banche, cheincasseranno prima, abbiamo chiesto di abbassare i costi dei bonifici”. Per gli istituti sarebbe assai difficile – e impopolare – tirarsi indietro di fronte a quella che viene definita “un’operazionesocialmente importante“.
Rispunta, infine, l’idea di una maggiore flessibilità dell’età della pensione: si tratta di consentire a chi lo desidera di lasciare il lavoro prima di aver raggiunto l’anzianità minima richiesta, a patto che accetti una penalizzazione sull’assegno. “Prima esci, meno prendi”, insomma.