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Si attesta all’ 1,15% del Pil il budget per la Difesa nel 2019. Una situazione, ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, in audizione alle commissioni DIfesa congiunte di Camera e Senato il 14 febbraio, “che occorre migliorare sostanzialmente”, altrimenti “dovremo rinunciare non solo all’ efficienza di molti sistemi ma, già dal prossimo futuro, anche ad interi profili capacitivi”.
“L’ attuale Stato di salute delle forze armate – ha rilevato il generale Vecciarelli – evidenzia, purtroppo, significative criticità che hanno determinato una diminuzione delle capacità operative esprimibili, che trova la sua ragione nel progressivo invecchiamento di una larga parte delle piattaforme in inventario e nel rallentamento, se non nell’ assenza, di un piano di ammodernamento”.
Sono ormai parecchi anni che abbiamo imparato astringere la cinghia. Chiaramente questo non consente di soddisfare una pluralità di esigenze e lasciamo quindi sempre qualche ambito scoperto. Ci rendiamo conto – ha aggiunto – delle difficoltà che il Paese sta affrontando; arrivare al 2% del Pil per le spese militari sarebbe auspicabile, ma sapremmo rendere efficiente il sistema anche con qualcosa di intermedio e con la stabilità delle risorse per pianificare con un orizzonte almeno di medio periodo”.
Circa l’acceso dibattito sull’F-35 Vecciarelli ha detto che “il caccia non è una macchina fine a se stessa, ma rappresenta effettivamente una rivoluzione politico-militare, che potrà portare chi ce l’ha ad esser parte di quel gruppo di Paesi che guideranno le azioni e prenderanno le decisioni e chi non ce l’ha invece a seguire”.
Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, in audizione alle commissioni DIfesa congiunte di Camera e Senato. L’F35, ha proseguito il generale Vecciarelli, “è un ‘ game changer’, che ci porterà ad avere benefici soprattutto nell’information security, a entrare nel circolo di coloro che potranno scambiare informazioni”. Inoltre, ha aggiunto, “oggi è l’unica macchina che potrà sostituire gli aerei a decollo verticale di cui c’è bisogno per la nostra portaerei. In prospettiva – ha concluso – saranno indispensabili”.
Vecciarelli ha toccato anche il tema della missione afghana. “Penso che per l’Afghanistan valuteremo insieme agli alleati la soluzione migliore. A valle dei colloqui di pace a Doha tra gli Stati Uniti e i rappresentanti dei talebani potrà essere meglio identificato come, quando e se è possibile ritirarci da quel paese, avendo lasciato una situazione che non potrà che essere molto migliore di quella che abbiamo trovato all’inizio”.
Il capo di Stato Maggiore si e’ detto “certo che anche gli alleati non vorranno vanificare gli impegni umani e finanziari che nel corso degli anni hanno portato nel paese”. Vecciarelli ha infine osservato che oggi, in Afghanistan, “700 nostri militari hanno una grande responsabilità di una regione grande come l’Italia. Questa è la nostra difficoltà in quel paese”.
(fonti Ansa, AGI e Stato Maggiore Difesa)