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Procedono lentamente in Commissione Difesa del Senato, i lavori sul Disegno di Legge (DDL) attuativo del Libro Bianco, adottato il 10.02.2017 dal Consiglio dei Ministri (CdM) su proposta della Ministra Pinotti e recante “Riorganizzazione dei vertici del Ministro difesa e delle relative strutture. Deleghe al Governo per larevisione del modello operativo delle Forze Armate, per la rimodulazione del modello professionale e inmateria di personale del Ministero della difesa, per la riorganizzazione del sistema della formazione , nonchéin materia di semplificazione normativa dell‘ordinamento militare” .Comunicato di FLP Difesa
Trattasi del provvedimento che dovrà dare attuazione al “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa” (LB), messo a punto da un gruppo di professori ed “esperti” scelti dalla Ministra e che ha visto la luce il 30 aprile 2015, il quale, sin dal primo momento, è apparso un ridisegno della Difesa molto pesante, che ne avrebbe stravolto l’attuale assetto.
Ricordiamone brevemente i punti più importanti: il ruolo eccessivo del Capo di SMD, il nuovo vero “padrone” della Difesa, in possesso di leve vecchie e nuove (il costituendo Comando Logistico Difesa, in primis), molto più efficaci e operative rispetto a quelle dello stesso Ministro, che ridurranno fortemente le competenze attuali e l’autonomia delle FF.AA., in primo luogo in materia di carriere della dirigenza militare e di formazione, e che produrranno “quell’uomo forte solo al comando” che a noi non piace per niente; il depotenziamento di SEGREDIFESA, che perderà la funzione più importante, la Direzione Nazionale Armamenti (DNA), che transiterà a SMD, con tutti gli interessi legati all’industria della difesa che si porterà dietro; le corpose novità in materia di bilancio (legge sessennale); c’è il problema delle risorse che servono per questa riforma e del chi ne paga i costi, in un momento di grande sofferenza sociale ed economica del Paese; c’è il progetto di soppressione dell’area industriale della Difesa, con previsione di cessione di strutture e personale all’industria privata; e c’è infine, per noi civili, l’ulteriore marginalizzazione della categoria, per dare più ruolo e più funzioni ai militare, in primis in area SMD.
Per tutto questo, sin dall’inizio, il LB fece registrare forti resistenze, interne ed esterne allo stesso MD (tra questi, anche il premier Renzi) che rallentarono l’uscita del DDL, poi superate dal via libera venuto dal nuovo Premier Gentiloni in Parlamento, che aveva fatto espresso riferimento all’attuazione del LB tra le priorità del proprio Esecutivo. Quindi l’adozione del DDL in Consiglio dei Ministri il 10 febbraio u.s. e, dopo un mese, l’invio al Senato e l’assegnazione alla Commissione Difesa (DDL 2728).
Va detto che, da allora (eravamo nella prima metà di marzo…), il DDL in questione di strada non ne ha poi fatta molta, segno che le resistenze (anche in seno alla stessa maggioranza) persistevano, e anche forti. Ad un certo punto, quando le elezioni politiche a fine settembre apparivano oramai certe, il DDL era stato dato per morto e sepolto; poi, con l’allontanamento del voto dopo il tonfo dell’accordo tra PD, FI, M5S e Lega sulla legge elettorale, l’orizzonte si è un po’ rasserenato. E’ ripreso così l’esame in Commissione Difesa, e il Presidente Latorre ha posto ai Commissari la questione su come procedere e chi audire, oltre alla Ministra e al Capo di SMD.
Al riguardo, questi gli ultimi approdi (riunione del 13 giugno, si veda il “resoconto” che pubblichiamo in allegato): su proposta del Presidente, la Commissione ha detto sì a “una consultazione ristretta a soggetti qualificati, tra cui gli ex Capi di SM, le rappresentanze del personale militare e i sindacati…” (inizialmente, lo stesso Latorre aveva però parlato di una “consultazione pubblica” di 10 gg). Sarà consultato dunque anche l’ex CaSMM, amm. De Giorgi…..