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Sarà stata la crisi ed i conseguenti tagli a diritti e stipendi, sta di fatto che tra i finanzieri si comincia o ricomincia a ragionare sull’opportunità seria e reale di avere diritti sindacali ed organizzazioni di rappresentanza libere, indipendenti e svincolate dalle gerarchie.
L’operatore di polizia “con stellette” inizia a discutere di sindacalizzazione senza tabù, come si ragiona di ugual diritti riconosciuti a buona parte dei lavoratori che con impegno e diligenza contribuiscono alla crescita civile, morale ed economica di questa nostra bella nazione.
Aldilà dei distinguo, libero sindacato o doppio binario, tutti ravvisano la necessità di superare l’attuale vetusto ed inadeguato sistema.
L’attuale rappresentanza è sorretta da singoli che portano avanti con passione e rischi individuali esigenze del personale ma il sistema è strutturalmente obsoleto. E’ come essere alla guida di un’autovettura lenta ed in parte tele-guidata dalla casa costruttrice, e chi è a bordo si trova spesso a decidere se smettere di credere nelle sue prestazioni o se continuare, con pazienza, a cercare di aumentarne "il numero di giri”.
Io personalmente, da rappresentato, ho scelto la seconda strada ed invito tutti a non mollare. La sfida è quella di arrivare a viaggiare su un’auto libera di vincoli con la casa costruttrice, guidata da gente responsabile e convinta che la traghetti finalmente al traguardo.
Siamo pronti, non temiamo il cambiamento e non dobbiamo avere paura di impegnarci per qualcosa di giusto. Non ci devono accompagnare rimpianti per le occasioni perse, ma dobbiamo essere animati da una rinnovata ed indiscussa fedeltà alle Istituzioni e al Corpo di appartenenza, sorrisi, intelligenza e cultura. Solo così potremo convincere chi decide a concederci ciò che ci spetta.
Come ogni percorso di progresso, anche questo si scontra con gli ostacoli tipici di qualsiasi importante cambiamento. Sta a noi, alla nostra determinazione, alla nostra coscienza far sì che l’impegno ed il sacrificio giornaliero che tutti ci riconoscono, sia finalmente gratificato anche dal riconoscimento di diritti che la Carta Costituzionale garantisce (o garantirebbe) anche a noi.
E’ ora che le Istituzioni e la politica ci riconoscano questi diritti, perché i finanzieri hanno dimostrato e dimostrano di meritarli.
(Alessandro Congiu - Ficiesse Nuoro)