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“Si fermi subito il processo di militarizzazione del Corpo Forestale dello Stato e si apra il confronto con le organizzazioni sindacali e di rappresentanza del comparto Sicurezza e Difesa: in gioco, oltre alla soppressione dell’unica forza di polizia specializzata nella prevenzione e repressione delle violazioni dell’ambiente, vi sono i diritti civili e sindacali di 7 mila lavoratori e lavoratrici”. Con queste parole la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi, nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri si appresterebbe a varare il decreto che prevede l’assorbimento della Forestale nell’Arma dei Carabinieri, si unisce a oltre venti sigle sindacali e ai COCER per chiedere al Governo di sospendere il provvedimento.(Il documento in allegato)
“L’Esecutivo ci ascolti, perché non solo non possiamo permetterci di perdere le competenze della Forestale e di minare le libertà personali dei lavoratori, ma – continua Fracassi – non è con la soppressione di un Corpo e con la militarizzazione forzata che si può portare avanti una efficace quanto necessaria riorganizzazione dei Corpi di Polizia”.
“L’attuale progetto di riforma – sostiene la segretaria confederale – presenta lacune e criticità che avrebbero ricadute non solo sulla sua riuscita, ma anche sull’obiettivo finale di disegnare un nuovo modello di Sicurezza per il Paese rispondente alle esigenze di tutela dei cittadini. Inoltre, comporta seri problemi riguardanti la salvaguardia del personale”.
“Per questi motivi chiediamo che il Governo si fermi e apra un tavolo con le organizzazioni sindacali e di rappresentanza del comparto – conclude Fracassi – che chiedono con una sola voce lo stop al decreto e l’apertura di un vero confronto che possa portare ad una concreta e compiuta riforma”.