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Divieto di fumo in macchina in presenza di minori e donne in gravidanza, nelle aree esterne degli ospedali, delle case di cura e nelle vicinanze dei reparti pediatrici, ginecologici, di neonatologia e ostetricia. Ma anche stretta sulle sigarette elettroniche, vietata la vendita dei pacchetti da 10 e delle piccole confezioni di tabacco e immagini choc estese sul 65% delle rispettive confezioni. Sono queste le principali novità contenute nel decreto legislativo recante "Recepimento della direttiva europea in materia di lavorazione, presentazione e vendita dei prodotti del tabacco e correlati" approvato definitivamente dal consiglio dei ministri il 23 dicembre scorso in attuazione della direttiva europea 2014/40 e in via di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
I nuovi luoghi vietati
Ai divieti già esistenti, il decreto aggiunge il niet al fumo negli autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza (sia se l'auto è in movimento che ferma). Non si potrà più fumare, inoltre, non solo all'interno, ma anche all'aperto, nelle pertinenze esterne degli ospedali, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, nonché nelle vicinanze dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia.
Revoca licenza per chi vende a minori
Molti dei 31 articoli del decreto, introducono una stretta su fumo e correlati a tutela dei minori.
Tra le novità, c'è l'inasprimento delle sanzioni per chi vende sigarette tradizionali o elettroniche (e-cig), ivi compresi i contenitori di liquido per le ricariche con presenza di nicotina e prodotti di nuova generazione, agli under 18.
Le multe vanno da 400 a tremila euro ed è prevista la sospensione della licenza per 15 giorni. Chi persevera, inoltre, sarà soggetto a multe più alte (da mille a 8mila euro) e alla revoca della licenza. Sempre a tutela dei minori, nei distributori automatici dovrà essere installato un sistema di rilevamento dell'età anagrafica dell'acquirente, e i macchinari dovranno essere sottoposti a controllo periodico e al momento dell'installazione per verificarne il corretto funzionamento.
Addio ai pacchetti da dieci
Addio ai tradizionali pacchetti di sigarette da 10, in favore soltanto della confezione da 20.
Analogamente, spariranno dalla circolazione le piccole confezioni di tabacco da arrotolare, e le uniche ammesse alla vendita dovranno contenerne almeno 30 grammi.
Immagini choc
Sui pacchetti debutteranno le immagini choc già adottate in dieci dei 28 paesi Ue (tra cui Francia, Gran Bretagna e Spagna). I c.d. pittogrammi copriranno il 65% della superficie del pacchetto di sigarette (anteriore e posteriore) e delle confezioni di tabacco.
In ogni confezione saranno presenti anche le avvertenze generali (es. "Il fumo uccide – smetti subito"), combinate con le immagini, che dovranno alternarsi ogni anno, oltre agli interventi per smettere di fumare e al numero verde contro il fumo dell'istituto superiore di sanità.
Niente aromi e additivi
Sempre nell'ottica di tutela dei più giovani, il decreto vieta l'immissione sul mercato di prodotti del tabacco con aromi caratterizzanti (come ad es. il mentolo). Le norme proibiscono altresì l'uso di sostanze additive associate ad energia o vitalità o che danno l'impressione di avere effetti benefici per la salute (come ad es. le vitamine). Saranno consentiti solo gli additivi essenziali ai fini della lavorazione dei prodotti del tabacco (come lo zucchero usato durante il processo di lavorazione, sempre che non dia luogo a un prodotto con aromi o gusto caratterizzanti e non ne accresca la tossicità o la capacità di indurre dipendenza).
Giro di vite anti-contrabbando
Vietata anche la vendita a distanza transfrontaliera di tabacco (e derivati) e di sigarette elettroniche ai consumatori.
Obbligatoria l'introduzione di un sistema di tracciabilità, con un contrassegno (con identificativo univoco) inserito in tutte le confezioni, al fine di risalire a data, luogo di lavorazione, impianti e descrizione dei prodotti. Le autorità competenti, ad accedere ai dati e a supportare la commissione europea nei controlli, saranno il ministero della Salute e l'agenzia delle Dogane e dei monopoli. Il fine è quello di monitorare costantemente la catena di distribuzione e di vendita.
Fonte:
(www.StudioCataldi.it)