Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

Dopo gli ultimi incontri tra Amministrazioni e Rappresentanze è ormai abbastanza chiaro l’impianto generale del riordino, almeno per il personale da Ispettori in giù (in allegato una scheda relativa alla situazione al 19 dicembre 2016). Non sarà (per fortuna) un riordino “todos caballeros” come nel 1995 e nemmeno un riordino che disegna amministrazioni “modello”, ma i passi in avanti rispetto alla bozza della scorsa primavera sono evidenti.

Grazie al lavoro congiunto con la nostra Amministrazione, infatti, molte delle osservazioni mosse nel documento Co.Ce.R. Guardia di Finanza del 6 aprile scorso hanno trovato condivisione nel Tavolo Interforze ed hanno contribuito a modificare il testo del decreto. Sono così spariti gli assurdi ed irragionevoli “assegni di responsabilità”, si è costruita una scala parametrale più armonica, si è attribuito valore anche al titolo di studio (sinora di fatto quasi nullo), è stato previsto l’ampliamento delle percentuali riservate ai concorsi interni, ecc..

Conferme arrivano anche sotto il profilo delle risorse. Per il riordino, infatti, ci sono 590,72 milioni di euro per il 2017 e 607,13 milioni di euro dal 2018. Risorse che non sono alternative, ma si sommano a quelle del c.d. bonus sicurezza (480 milioni di euro dal 2017) ed a quelle previste per il rinnovo del contratto.

Rimangono però ancora da risolvere due fondamentali questioni: l’equiparazione al pubblico impiego e l’eliminazione del limite minimo di età anagrafica previsto nel concorso “straordinario” ad Ufficiale riservato ai Luogotenenti.

Con riferimento all’equiparazione rispetto al pubblico impiego si sta facendo largo l’ipotesi di un inquadramento alla III Area Funzionale a partire dal grado di Maresciallo Aiutante. Una soluzione, che pur evitando la penalizzante Tabella proposta per il transito nelle Amministrazioni civili del personale in esubero delle Forze Armate e del C.F.S., non è accettabile.

Sul punto, infatti, è imprescindibile l’inquadramento alla III Area Funzionale almeno dal grado di Maresciallo Capo, in quanto:

già oggi, l’accesso al ruolo Marescialli/Ispettori delle Forze Armate e delle Forze di Polizia ad ordinamento militare è riservato a giovani diplomati ma prevede un corso di formazione di tre anni con il previsto conseguimento della laurea triennale; conseguimento che sarà reso vincolante per l’ingresso nel ruolo con l’emanando riordino;

le funzioni demandate agli stessi Marescialli/Ispettori sono del tutto sovrapponibili a quelle previste dai C.C.N.L. del comparto Ministeri per la III Area Funzionale;

lo stipendio tabellare del Maresciallo Capo è pari ad euro 22.105,60 (parametro 128,00) per dodici mensilità, mentre lo stipendio Tabellare lordo della prima qualifica (F1) della III Area Funzionale del comparto Ministeri (CCNL 2008/2009) è pari ad21.125,34 per dodici mensilità;

nelle bozze di riordino si prevede l’attribuzione della qualifica di dirigente dopo 10/13 anni di passaggio nell’area direttiva (III Area Funzionale).

Sarebbero quindi del tutto rispettati i criteri di confronto utilizzati dalla Funzione Pubblica nel d.p.c.m. 26 giugno 2015 per la definizione delle Tabelle di equiparazione tra personale delle Pubbliche amministrazioni: titolo di studio, funzioni e mansioni e prossimità di stipendio tabellare.

Il limite minimo di età anagrafica (50 anni) previsto per il concorso “speciale” (350 posti in 5 anni riservati ai Luogotenenti) per l’accesso al nuovo Ufficiali comporta una serie di criticità che rischiano di rendere tale concorso inefficace. In quanto tale limite:

risulta giustificato soltanto dal fatto di impedire di raggiungere la prima qualifica dirigenziale, motivo che non sembra essere sufficiente a configurare la natura di “ragioni connesse alla natura del servizio o ad oggettive necessità” prevista dall’art. 3, comma 6 della Legge 15 maggio 1997, n. 127 per giustificare la previsione di limiti di età nei concorsi pubblici;

penalizza in maniera del tutto irragionevole (come peraltro già accaduto in precedenza con le norme transitorie previste con riferimento all’alimentazione del Ruolo Direttivo Speciale dall’art. 53 del d.lgs. 69 del 2001) il personale che ha raggiunto il grado apicale più velocemente, che si vedrebbe escluso perché troppo giovane ovvero per essere stato, paradossalmente, troppo bravo in precedenza;

comporta la scarsa appetibilità della procedura, anche alla luce del fatto che con il riordino al Lgt. sarà attribuito un parametro stipendiale di 147,5 ovvero di solo 2 punti inferiore a quello previsto per il Capitano; in altri termini, si farà fatica a coprire tutti e 350 posti a concorso.

Sul punto, è necessario eliminare tale limite minimo di età anagrafica e prevedere che i posti riservati ai Lgt. eventualmente non ricoperti vengano destinati al concorso ordinario riservato agli altri Ispettori.  

Un ultimo aspetto di criticità riguarda il prerequisito di titolo di studio richiesto, a regime, per l’accesso dall’interno al ruolo Ispettori. Nella bozza presentata dall’Amministrazione, infatti, si prevede di mantenere il diploma di secondo grado. Una soluzione che appare incoerente a quanto proposto per l’accesso al ruolo Ufficiale, per il quale, a regime, si prevede il prerequisito della laurea magistrale anche per l’avanzamento dall’interno e con lo stesso regime transitorio per l’avanzamento ad Ispettore che prevede aliquote riservate per il personale dei ruoli App./Fin. e Sovrintendenti già in possesso di laurea triennale.

Gianluca Taccalozzi - Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.

 

 

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