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Per gli Stati Ue che partecipano ai programmi dell’Agenzia europea per la Difesa è prevista l’esenzione Iva per le spese di procurement militare. Secondo il direttore esecutivo dell’agenzia la misura è “una grande opportunità di business e risparmio per gli stati”

Bruxelles – Niente più Iva per gli Stati dell’Ue che prendono parte a “progetti e programmi congiunti” gestiti dall’Agenzia europea per la Difesa (Eda). Lo ha annuciato il direttore esecutivo dell’agenzia, Jorge Domecq. L’annuncio segue la decisione del Consiglio Ue Affari Esteri dello scorso 12 ottobre, che si è riunito per definire statuto e regole operative dell’Eda.

Secondo il direttore esecutivo, l’esenzione – che era attesa da molto tempo e verrà applicata alle commesse militari dei singoli Paesi coinvolti nei progetti – potrebbe avere conseguenze positive sia sugli Stati membri che sulla difesa comune. “Il beneficiario ultimo del procurement è sempre lo Stato nazionale” ha spiegato Domecq che, grazie ai soldi risparmiati, “godrà di un più ampio margine di manovra”, dato che una “spesa per la difesa troppo ristretta toglie spazio a investimenti per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo delle capacità” in campo militare.

In aggiunta, ha continuato Domecq, “l’esenzione dall’imposta del valore aggiunto – che potrà essere utilizzata da subito, per qualsiasi tipo di progetto dell’Eda – crea un interesse commerciale per tutti i programmi di cooperazione nella difesa”. L’unica clausola è che l’agenzia deve necessariamente “portare una qualche forma di valore aggiunto al progetto in questione”. Questo “valore aggiunto” può essere “l’apporto di conoscenza tecnica, la messa in comune della domanda (pooling demand), la costruzione di sinergie con politiche europee più ampie o la promozione dell’interoperabilità per una gestione amministrativa e contrattuale dell’iniziativa cooperativa”, secondo quanto riportato da un comunicato dell’agenzia.  

Inoltre, la misura in questione “permetterebbe di incentivare la cooperazione degli stati europei nel settore della difesa” ha spiegato Domecq, “svuotando di significato il mantra – usato come scusa – che la cooperazione nella difesa costa molto e crea ritardi”. L’esenzione, che è in linea con la legislazione Ue, riguarderebbe tutti gli stati, ad eccezione della Danimarca.

L’Eda è stata creata nel 2004 per supportare il Consiglio e gli Stati membri nella Politica Comune di Sicurezza e Difesa. il suo compito è quello di  mettere in atto e sostenere progetti di difesa europei, supportare la ricerca e lo sviluppo della tecnologia, sostenere la base industriale e tecnologica che riguarda la difesa e fungere da intermediario tra i ministeri della Difesa e le istituzioni europee.

Fonte: http://www.eunews.it/