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In questi ultimi due anni, il Corpo ha fatto enormi progressi. Sono state avviate tre iniziative importanti: la convenzione con l’Ordine nazionale degli psicologi, per assistenza ai finanzieri e ai loro familiari, l’avvio dei centri di ascolto psicologico presso i comandi regionali del Corpo, la direttiva del Comandante Generale con la quale l’organo di vertice ha sensibilizzato i comandanti di Reparto a prestare maggiore attenzione alle problematiche personali dei propri dipendenti.
...Ma visto il susseguirsi di notizie sui suicidi nel mondo della Guardia di Finanza, è indubbio che bisogna fare di più...
Di Francesco Zavattolo
Segr. gen. Ficiesse
Qualche anno fa un finanziere uccise l’ex fidanzata con la propria pistola d’ordinanza, e quando il suo comandante gli chiese perché non si fosse confidato con lui dei suoi problemi, questi rispose: “lei si è sempre preoccupato di barba e capelli, cosa le avrei dovuto raccontare!?”
Il disegno tracciato in questo breve racconto è uno di quei quadri a tinte forti che non necessariamente evidenziano una condizione diffusa, ma parafrasando Picasso, che dell’arte diceva “che è una menzogna che aiuta a riconoscere la realtà”, non possiamo sottacere che le parole dell’ex finanziere sopra riportate rappresentano, in larga parte, la percezione comune di molti lavoratori con le stellette.
Per quanto attiene al fenomeno dei suicidi tra il personale della Guardia di Finanza, in questi ultimi due anni, il Corpo ha fatto enormi progressi. Nei dettagli sono state avviate tre iniziative importanti: la convenzione con l’Ordine nazionale degli psicologi, per assistenza ai finanzieri e ai loro familiari, l’avvio dei centri di ascolto psicologico presso i comandi regionali del Corpo, la direttiva del Comandante Generale con la quale l’organo di vertice ha sensibilizzato i comandanti di Reparto a prestare maggiore attenzione alle problematiche personali dei propri dipendenti.
Pur non avendo contezza dei risultati prodotti dalle sopracitate attività, visto il susseguirsi di notizie sui suicidi nel mondo della Guardia di Finanza, è indubbio che bisogna fare di più. In particolare è necessario perfezionare l’approccio complessivo verso il fenomeno su due piani diversi: un nuovo assetto logistico e una nuova e robusta cultura professionale.
Sul versante dell’approccio logistico, è veramente singolare che questi centri di ascolto siano posti nelle vicinanze degli uffici dei Comandanti di Reparto, nelle “infermerie” regionali o comunque all’interno delle caserme. Parliamo di luoghi, com’è noto, che sono molto frequentati e che comunque mal si prestano a garantire il pieno rispetto della privacy di quanti vorrebbero utilizzare il servizio psicologico. Uno degli aspetti determinanti per garantire la piena fruibilità “dell’offerta” assistenziale, sta proprio nel consentire l’accesso libero a tale servizio. Allora perché non prevedere la possibilità di realizzare i centri di ascolto presso lo studio dei professionisti? Fuori dalle caserme?
Per quanto concerne il secondo aspetto, ovvero quello culturale-professionale, la questione è un po’ più articolata, in quanto attiene a diversi momenti della vita professionale del personale, in generale, e di quello deputato al comando di piccole o grandi articolazioni, in particolare.
Bisognerebbe, al riguardo, rivedere la fase dell’arruolamento, della formazione e dalla post-formazione, in particolar modo della categoria che è deputata, in larga parte, al comando delle articolazioni: ovvero gli ufficiali. Com’è noto si accede alla categoria ufficiali, tramite concorso pubblico, volendo (o potendo) con il solo diploma di maturità, per poi laurearsi durante i 5 anni di accademia.
In accademia, trattandosi di struttura militare, soprattutto nei primi due anni i cadetti sono sottoposti a molteplici ore di addestramento formale; retaggio, questo, di una militarità che è difficile da rapportare ai tempi attuali e alla mission istituzionale del Corpo.
Può sembrare banale o scontato, ma se durante il loro percorso formativo i futuri dirigenti devono studiare per laurearsi, e devono garantire un numero consistente di ore di addestramento formale, va da se che il tutto avviene a discapito dell’eventuale formazione nella gestione della risorsa più importante dell’Amministrazione stessa: le persone.
E’ quasi superfluo dire che il capo di un’articolazione di un corpo di polizia come la Guardia di Finanza, sia esso dirigente, direttivo o ispettore, non necessariamente deve essere un super poliziotto o un super investigatore. Piuttosto, deve essere un motivatore attento, un capitano e allenatore di una squadra che lavora coesa al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
In sostanza c’è bisogno di comandanti “di coda”, che abbiano contezza e visione di come si muove il gruppo che hanno alle loro dipendenze. Solo così si può garantire una gestione ottimale di tutte le sfere di un’organizzazione, e magari intercettare e tentare di recuperare proprio coloro, che più di altri, rischiano di perdersi lungo la strada.
Di contro, se il responsabile di un gruppo è un capo “di testa”, rischia di giocare una partita in solitario, magari concentrato sulla propria carriera o sulla prossima destinazione di sede di servizio, e non ha la possibilità o la prospettiva adeguata per rendersi conto della distanza che potrebbe formarsi tra lui e il resto della squadra.
Per concludere, va da se che il suicidio è l’atto estremo di una persona che ha smarrito il proprio orizzonte o il proprio senso della vita. E non c’è organizzazione perfetta che possa azzerare completamente la possibilità che propri membri giungano a decisioni infauste. Ma prima di arrivare a fenomeni tanto gravi, ci sono innumerevoli tensioni che si accumulano proprio nell’ambiente di lavoro, o in questo trovano addirittura sfogo, e la responsabilità morale di un’amministrazione, qualunque essa sia, sta proprio nel saper contenere le sacche emotive proprio per ridurre le pressioni interne all’ambiente di lavoro. L’obiettivo di fondo, pertanto, è lavorare per irrobustire un’amministrazione. Perché un’amministrazione sana rende, inevitabilmente, un servizio migliore a tutto il Paese.