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La Legge di Bilancio ha previsto novità anche per il congedo parentale 2023 mettendo in campo un’indennità pari all’80 per cento della retribuzione per un solo mese del periodo accessibile. Dall’INPS i primi chiarimenti
Con la circolare numero 4 del 16 gennaio, l’INPS fa il punto sulle principali misure di sostegno per la famiglia accessibili nel 2023, tra le novità della
Legge di Bilancio appena approvata c’è anche un potenziamento del concedo parentale con un’indennità all’80 per cento della retribuzione per un solo mese
del periodo accessibile.
Ulteriori istruzioni arriveranno con un nuovo documento ad hoc.
Dopo la riforma del congedo parentale entrata in vigore lo scorso agosto, la Legge di Bilancio 2023 rafforza ulteriormente questo strumento a disposizione
delle madri e dei padri.
In base alle ultime modifiche apportate al Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della
paternità, entro i 12 anni di vita del bambino o della bambina, o dall’ingresso in famiglia, è possibile beneficiare di un’indennità del 30 per cento della
retribuzione per un periodo massimo di 9 mesi:
● tre spettano alla madre;
● tre al padre;
● altri tre a uno dei due.
Il genitore solo ha diritto a un totale di 9 mesi. Si ha diritto all’indennità anche per i periodi di congedo parentale, ulteriori ai 9 mesi indennizzabili, fino al
dodicesimo anno di vita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento a patto che il reddito individuale dell’interessato sia inferiore a 2,5
volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.
In questo panorama di regole si inserisce l’ulteriore novità prevista dalla
Manovra, in particolare dal comma 359 dell’articolo 1, che permette a uno dei due genitori di fruire per un solo mese ed entro i 6 anni di vita del bambino
o della bambina di un’indennità pari all’80 per cento, e non al 30 per cento, della retribuzione.
Congedo parentale 2023, a chi spetta l’indennità dell’80 per cento?
Con la circolare numero 4 del 2023, l’INPS fa un primo quadro sintetico delle modifiche introdotte.
Per accedere a questo ulteriore potenziamento del congedo di paternità
bisogna principalmente rispettare i seguenti requisiti:
● essere un lavoratore o una lavoratrice dipendente;
● terminare il congedo di paternità o maternità obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2023.
Nella panoramica di regole di cui tener conto, poi, bisogna considerare altri due aspetti:
● c’è tempo fino ai 6 anni di vita del figlio o della figlia;
● solo a uno dei due genitori, in alternativa tra loro, spetta l’indennità
all’80 per cento. Inizialmente la misura era stata introdotta nel DDL
Dal punto di vista pratico, quindi, una madre che ha completato il suo periodo di maternità nel 2022, anche se la figlia o il figlio non ha ancora compiuto 6
anni, non potrà beneficiare degli importi più alti ma potrà contare solo sull’indennità standard al 30 per cento.
In ogni caso, specifica l’INPS, con un’apposita circolare sulle novità che riguardano il congedo parentale arriveranno ulteriori indicazioni operative.