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La novità contenuta nel nuovo regolamento, valido per il triennio 2023-2025, adottato dall’Inps in materia di concessione di finanziamenti a pensionati da estinguersi dietro cessione del quinto della pensione.
A partire dal prossimo anno i lavoratori dipendenti potranno trasferire i prestiti finanziati con la cessione del quinto dello stipendio sulla pensione. A spiegarlo, tra l’altro, è l’Inps nel messaggio in cui illustra il nuovo regolamento, valido per il triennio 2023-2025, in materia di cessione del quinto della pensione contenuto nella determinazione presidenziale n. 226 del 9 novembre 2022. All’interno anche il nuovo schema di convenzione a cui banche ed intermediari potranno aderire a partire dal 1° dicembre 2022.
La nuova convenzione
Il documento, come ogni triennio, aggiorna le modalità attraverso le quali i pensionati Inps possono ottenere da banche ed intermediari finanziari prestiti personali da restituire tramite un prelievo, operato direttamente dall’Inps, sulla pensione nei limiti di un quinto della stessa fermo restando il rispetto del trattamento minimo (circa 525€ al mese).
La novità principale del nuovo testo sta nella possibilità di trasferire sulla pensione la restituzione dei prestiti originariamente stipulati con cessione del quinto dello stipendio. Questa facoltà è stata, infatti, sino ad oggi esclusa non potendo la durata del finanziamento eccedere la durata del contratto di lavoro. La novella consentirà al lavoratore che alla cessazione dal servizio consegua la titolarità di una pensione «cedibile» (cioè superiore al trattamento minimo Inps) di trasferire le trattenute residue direttamente sulla pensione. La novità, spiega l’Inps, sarà disponibile nei prossimi tempi previo rilascio delle relative procedure.
Oneri più salati
Il nuovo schema rivede al rialzo i costi per il servizio prestato dall'Inps nel prossimo triennio. In particolare gli oneri a carico delle Banche e degli Intermediari Finanziari che aderiranno alla nuova convenzione saranno calcolati in misura pari a 2,04€ IVA esente per ciascuna estrazione di rateo pensionistico dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Diversamente, nei confronti delle Banche e degli Intermediari Finanziari che non sottoscriveranno la convenzione, operando, quindi, in regime di accreditamento, l’onere sarà pari a 106,08€, IVA esente, in ragione d’anno per ogni contratto di cessione ed a 8,84€ (dagli attuali 7,50€) a fronte di ciascuna estrazione di rateo pensionistico, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. L’Inps provvederà a detrarre gli importi dovuti dall’ammontare complessivo delle rate di ammortamento oggetto di versamento. Gli oneri per il 2024 e 2025 saranno oggetto di successiva comunicazione.
Convenzionamenti al via
L’Inps spiega che dal 1° dicembre 2022 (data di pubblicazione del messaggio) Banche e Intermediari finanziari in possesso dei prescritti requisiti di legge potranno aderire alla Convenzione. Ove l’istanza di convenzionamento sia formalizzata prima del 31 dicembre 2022 e, ove prima di tale data l’iter di convenzionamento si concluda positivamente e la convenzione venga sottoscritta validamente con modalità digitale, l’efficacia della stessa decorrerà a fare data dal 1° gennaio 2023.
Ove l’istanza di convenzionamento sia formalizzata a partire dal 1° gennaio 2023, la data di perfezionamento e di efficacia dell’accordo è quella in cui l’INPS viene a conoscenza, al termine della positiva conclusione dell’iter di convenzionamento, dell’avvenuta sottoscrizione della convenzione medesima.
Fonte: pensionioggi.it