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“L’orientamento generale è tornare a numeri coerenti con il modello professionale originale, purtroppo abbandonato nel 2012 sotto la pressione di una difficile situazione economica, fatta prevalere su considerazioni di carattere strategico-militari. Per l’Esercito significa puntare al traguardo di almeno 110.000 donne e uomini che, nel soddisfare le esigenze ordinative appena citate, risponderebbe anche alle esigenze qualitative e di ringiovanimento del personale”.
Lo ha detto il 21 febbraio capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, in audizione alla Camera in commissione Difesa
Serino ha anche detto che va "sfatata" la vulgata circa l’eccessiva presenza di ufficiali nel nostro Esercito, 9.000 su 89.000 militari, pari al 10 % contro percentuali che variano dal 13 al 17% nei maggiori eserciti europei.
"Abbiamo meno della metà dei sottufficiali rispetto agli eserciti di Francia e Germania ha detto Serino caldeggiando l’istituzione anche di una riserva mobilitabile. Abbiamo affrontato il tema sul periodo minimo di formazione per le riserve. Il periodo lo abbiamo individuato tra i 3-4 mesi sia per la formazione di base che quella tecnica minima necessaria per una riserva che può essere alimentata sia da civili che ex militari”.