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Un interessante studio del Dott. Flavio Guella dell’Università di Trento, pubblicato sul numero 1/2015 della Rivista dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti, in cui si approfodisce, attarverso una analisi storico-giuridica dell’istituto della Rappresentanza Militare, il tema del diritto di tutela di cittadini militari. Il contributo analizza le restrizioni alla libertà di associazione sindacale nelle Forze Armate, verificandone le condizioni di legittimità alla luce tanto dell’ordinamento costituzionale nazionale, quanto degli standard minimi di tutela dei diritti individuali riconosciuti a livello europeoL’assetto della rappresentanza militare (a carattere istituzionale/corporativo, come nell’esperienza italiana dei CoCeR, CoIR e CoBaR) è stato infatti vagliato tanto dalla giurisprudenza della Corte costituzionale italiana, quanto – recentemente – dalla Corte EDU, con esiti diversi a partire da diverse ricostruzioni del bilanciamento degli interessi in gioco (e in applicazione di diverse tecniche di interpretazione dei parametri costituzionali e dell’art. 11 della CEDU). In tale contesto, nel corso dell’analisi della tematica sono quindi evidenziate sia le premesse di ordine generale attinenti al rapporto tra ordinamento interno e sovranazionale, sia le prospettive di adeguamento dell’ordinamento della rappresentanza militare alle indicazioni provenienti dal livello europeo (con particolare attenzione alle proposte di riforma avanzate in Francia, dove si sono poste le problematiche esaminate dalla Corte EDU).