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Ora è certo, oltre ogni ragionevole dubbio o strumentali e fantasiose osservazioni che ancora mi capita di leggere, da gennaio tutti i colleghiche nel corso degli ultimi quattro lunghi anni hanno subito gli effetti del famigerato blocco stipendiale si vedranno finalmente riconosciuti gli assegni di funzione, l’assegno di omogeneizzazione, le promozioni e gli altri assegni maturati nel corso dell’ultimo quadriennio. Il tutto senza che compensazioni con altri capitoli destinati al personale (straordinario, fondi efficienza, vitto, missioni, ecc.). Unica eccezione le progressioni per “classi e scatti” del personale dirigente e omogeneizzato.
A certificarlo è la circolare n. 368920 del 18.12.2014 del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Il Governo ha quindi tenuto fede a quanto scritto nel DEF dello scorso aprile ed all’accordo dello scorso settembre con i Co.Ce.R. e la stragrande maggioranza delle OO.SS. di polizia.
Posto che quello che il personale colpito dal blocco ha pagato in questi quattro anni non è stato interamente ristorato (l’”una tantum” 2014 dovrebbe coprire l’11% del taglio e come noto le “una tantum” 2012 e 2013 hanno coperto rispettivamente il 46% ed il 16%) non si tratta di una vittoria completa, ma è comunque una prima sofferta e tutt’altro che scontata inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni.
Prima di parlare di contratto, di riordini, di razionalizzazioni o di ogni altro argomento, era necessario ristabilire l’equità tra il personale e superare quell’aberrante meccanismo che aveva sconquassato l’intero comparto sicurezza e difesa.
Gianluca Taccalozzi - Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza.