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Il ministero della Difesa "salva" momentaneamente i militari in sovrappeso, sospendendo l'efficacia di una circolare dell'Esercito che disciplinava le situazioni di "eccesso ponderale" fino a contemplare la possibilità di un congedo per inidoneità. Ma non certo perché il problema non sussista o perché al dicastero non abbiano a cuore la forma fisica dei professionisti con le stellette: al contrario, allo stop alla direttiva dell'Esercito è seguita subito la richiesta allo Stato Maggiore della Difesa di predisporre un documento che valga per tutte le forze armate.
«Non sarà un provvedimento-capestro, si tratterà - spiegano all'AdnKronos fonti del ministero della Difesa - dell'individuazione di un percorso guidato che consenta di tenere conto anche dell'età e dell'incarico ricoperto». I soldati dalle "taglie forti" di Esercito, Marina e Aeronautica dovranno quindi rimettersi in carreggiata e tornare a vestire l'uniforme senza difficoltà. E varrà per tutte le forze armate. La nuova circolare, rilevano le stesse fonti, diversificherà i criteri applicativi in base alle diverse situazioni, anagrafiche e operative, del personale, individuando una serie di step, che potranno coinvolgere anche il personale sanitario militare, per arrivare alla necessaria "remise en forme".
Era stato il portale "Sassate" a denunciare sul web la «politica del "congedo per obesità" come metodo indiretto di licenziamento», anche se la circolare dell'Esercito ora sospesa prevedeva comunque un periodo di 730 giorni per rimettersi in forma e sventare così il pericolo dell'abbandono del servizio per inidoneità fisica. Non è ancora stato deciso se la prossima circolare dello Stato Maggiore della Difesa imporrà scadenze temporali ultimative per raggiungere l'Indice di Massa Corporea adeguato all'incarico ricoperto.
In ogni caso, raccomanda il ministero della Difesa nel disporre l'emanazione del nuovo provvedimento, la direttiva servirà ad evitare «possibili disparità di trattamento tra personale appartenente a diverse forze armate» e dovrà attribuire «maggior importanza a parametri influenti sul peso corporeo quali età, incarico assegnato, reparto di impiego, reale possibilità di svolgere attività fisica in relazione alle mansioni attribuite». Bisognerà poi prevedere «percorsi di rientro in prestabiliti parametri di IMC che preservino il personale dal possibile collocamento in congedo per perdita dell'idoneità fisica».
E' stata la stessa Ministra della Difesa Trenta ad annunciare l'intervento nel corso di un recente incontro con il Cocer Interforze.
<< Un intervento -ha detto il Ministro - è stato previsto per uniformare a livello interforze il trattamento dei casi di eccesso ponderale del personale. Ad oggi, solo l’Esercito si è dotato di una specifica direttiva per trattare i militari in condizione di sovrappeso, ovvero, di obesità più o meno grave. La relativa disciplina ha determinato, in sede di applicazione, l’emersione di alcuni effetti distorsivi che vanno dalla reale possibilità per il personale di perdere l’idoneità al servizio, con la conseguente perdita dello status di militare e, in alcuni casi, addirittura del posto di lavoro, sino all’utilizzo distorto degli strumenti individuati dall’Amministrazione per il rientro in valori di Indice di Massa Corporea, in particolare la licenza di convalescenza concessa in tali casi per un periodo sino a 180 giomi.
La situazione delineata mi ha indotto a chiedere allo Stato Maggiore della Difesa di emanare una propria direttiva volta ad indicare alle Forze Armate/Arma dei Carabinieri i criteri da seguire nell’emanazione di proprie circolari, tra i quali dovranno essere tenuti in opportuna considerazione l’età del militare, l’incarico assegnato, l’effettiva possibilità di praticare adeguata attività fisica, ecc. (nel contempo ho chiesto già di sospendere la vigenza delle direttive attualmente vigenti in materia)>>.