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Sono incostituzionali e contro la teologia: le preghiere del marinaio e dell'aviatore vanno riscritte. A sostenerlo monsignor Cecconi, parroco di Calci ed ex vicedirettore della Caritas nazionale
La preghiera dell'aviatore e la preghiera del marinaio sono inadeguate e vanno riscritte. Lo ha detto monsignor Antonio Cecconi, parroco di Calci (Pisa) e in passato direttore della Caritas diocesana di Pisa e vice di quella italiana. Intervenuto alla presentazione del «Vangelo della Pace», scritto dal vescovo di Pescia Roberto Filippini, ha spiegato: 'Le preghiere che vengono recitate anche a Calci durante le commemorazioni della tragedia del Monte Serra, dove nel 1977 morirono 38 allievi dell'Accademia navale di Livorno a bordo di un aereo C130, sono inadeguate dal punto di vista teologico e in contraddizione con laCostituzione: ho scritto alla Cei chiedendo di valutare la possibilità di cambiarle».
Monsignor Cecconi ha poi precisato che «la Conferenza episcopale italiana si è dichiarata non competente perché la valutazione spetta all'ordinariato militare che non ha manifestato grande volontà di cambiamento perché ha detto che si tratta di testi che appartengono a una tradizione cara ai militari».
È l'impostazione delle preghiere che non piace al prelato e non singoli passaggi: «Sono preghiere - ha concluso - che risalgono a una Chiesa preconciliare e a uno Stato che faceva le guerre d'espansione io ho chiesto invece soltanto che i testi fossero allineati ai dettati costituzionale e del Concilio Vaticano II».
Secondo Filippini «dal punto di vista teologico c'è bisogno di approfondireuna teologia della pace per rileggere la nostra fede cristiana: è fondamentale insistere con impegno ancora maggiore per la promozione del dialogo ecumenico e interreligioso e occorre che la Chiesa scelga con forza e convinzione teoria e prassi della nonviolenza».
«Papa Francesco - ha detto Filippini - lo ha fatto in modo inequivoco nel messaggio per la giornata mondiale della pace ma sarebbe importante che la Chiesa desse un segno concreto: perché non destinare una quota, anche minima, dell'otto per mille al sostegno degli istituti e centri di ricerca impegnati nello studio e nella divulgazione delle scienze per la pace? Ci renderebbe molto più credibili, quando parliamo di pace».
La preghiera dell'aviatore di Vittorio Malpassuti
Dio di potenza e di gloria,
che doni l'arcobaleno ai nostri cieli,
noi saliamo nella Tua luce,
per cantare, col rombo dei nostri motori,
la Tua gloria e la nostra passione.
Noi siamo uomini,
ma saliamo verso di Te d
imentichi del peso della nostra carne,
purificati dei nostri peccati.
Tu, Dio, dacci le ali delle aquile,
lo sguardo delle aquile,
l'artiglio delle aquile,
per portare - ovunque Tu doni la luce -
l'amore, la bandiera, la gloria, d'Italia e di Roma.
Fa, nella pace, dei nostri voli il volo più ardito:
fa, nella guerra, della nostra forza la Tua forza, o Signore;
perché nessuna ombra sfiori la nostra terra.
E sii con noi, come noi con Te, per sempre!
La preghiera dell'aviatore fu scritta da Vittorio Malpassuti (1889-1944) dei marchesi di Montiglio, conte di Andoglio, consignori di Castelcebro, Colcavagno, Cortanze, Montiglio Venne adottata dall'Aeronautica Militare, da recitare nelle cerimonie militari solenni che riguardano la forza armata o i suoi appartenenti.
La preghiera del marinaio di Antonio Fogazzaro
« A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde,
noi, uomini di mare e di guerra,
Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede,
o gran Dio, la nostra Nazione.
Da' giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria. Benedici,
o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso,
vegliamo in armi sul mare. Benedici! »
Nella tradizione della Marina Militare Italiana la preghiera del marinaio è il testo che viene letto a bordo delle navi in navigazione, sia nel corso della cerimonia dell'ammaina bandiera sia al termine delle messe; la preghiera è letta dall'ufficiale più giovane a bordo; a terra il testo viene letto al termine delle funzioni religiose celebrate in suffragio dei marinai. Il testo della preghiera fu composto dallo scrittore Antonio Fogazzaro nel 1901 e venne recitato per la prima volta su nave Garibaldi; la lettura della preghiera fu resa obbligatoria a partire dal 1909 in seguito al rapido diffondersi della tradizione