Tu sei qui
“Riaprire la contrattazione prima della sentenza della Consulta. Il governo lo faccia subito, se vuole imprimere, dopo mesi di impasse, una vera svolta sul lavoro pubblico e smettere di comportarsi come un pessimo datore di lavoro”. Ad affermarlo, sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, in vista della data del giudizio della Consulta sull'incostituzionalità del blocco dei contratti nel pubblico impiego, prevista per il 23 giugno. “Una data che si avvicina velocemente: perciò, consigliamo al governo di attivarsi per evitare un corto circuito, come quello registrato per la sentenza sulle pensioni”. Anche perché, puntualizzano i segretari, “già in passato la Corte Costituzionale si è pronunciata dichiarando l’ammissibilità di misure simili sono in chiave emergenziale e in modo circoscritto nel tempo. Ed è inaccettabile che il blocco possa essere prorogato fino a diventare una misura strutturale”.
Per Dettori, Faverin, Torluccio e Attili, “è ora che il governo faccia le riforme vere, non quelle che servono solo al consenso di Renzi. Riorganizzazione degli enti, taglio di sprechi e poltrone, a partire dai cda delle partecipate, servizi veloci e di qualità, risparmi di spesa per finanziare contratti e investimenti in innovazione e competenze: su questo, lavoratori e cittadini aspettano risposte vere. Il rinnovo del contratto nazionale è un diritto che faremo valere, nella mobilitazione e nel giudizio dell'alta Corte di fine giugno. È bene che il governo agisca al più presto, per evitare un nuovo pesante smacco, dopo quello sulle pensioni. Le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego hanno pagato sin troppo per colpe non proprie; una costante perdita del potere di acquisto, con ripercussioni anche sulla economia del nostro paese. È ora di cambiare verso, e l’unica soluzione è l’immediato rinnovo dei contratti pubblici”.