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Ripristinare gli istituti dell'accertamento della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata al personale della polizia locale. E' quanto prevede un ddl di iniziativa dei deputati del Movimento 5 Stelle (Catalfo e Crimi) presentato alla Camera dei Deputati nella giornata di ieri. Il disegno di legge (numero 1799) intende estendere i benefici abograti con la legge Fornero nel 2011 e attualmente riconosciuti esclusivamente nei confronti del comparto pubblica sicurezza di cui la Polizia Locale non fa parte.
La vicenda. Com'è noto per causa di servizio si intende comunemente il riconoscimento della dipendenza dal servizio di una infermità o di lesioni fisiche, contratte, appunto, a causa del servizio prestato previsto per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche in generale, gli appartenenti alle Forze di polizia e alle Forze armate (nonchè alle altre categorie indicate nel decreto del Presidente della Repubblica 1092 del 1973).
L'individuazione di tale dipendenza da causa di servizio comporta il riconoscimento del diritto alla fruizione di particolari benefici, quali indennizzi o trattamenti pensionistici privilegiati. Al fine del riconoscimento della causa di servizio è necessario che l'infermità o le lesioni derivino da fatti accaduti in servizio o per cause inerenti al servizio stesso come, ad esempio, l'ambiente e le condizioni di lavoro. Infine, la causa di servizio può essere riconosciuta anche se i fatti di servizio abbiano concorso in maniera determinante con altri fattori nell'insorgenza di infermità o lesioni.
L'articolo 6 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (il cd. Salva Italia) ha stabilito l'abrogazione degli istituti dell'accertamento della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata nei confronti di tutto il pubblico impiego con l'eccezione del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, soccorso pubblico e al corpo dei vigili del fuoco.
"Questa norma - ricordano i deputati - colpisce in particolare i lavoratori della Polizia locale, i quali pure ogni giorno svolgono, al pari delle forze di polizia dello Stato, appartenenti al citato comparto sicurezza, le medesime funzioni (svolte da queste ultime) di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, come previsto dall'articolo 5 della legge speciale n. 65 del 1986." "Pertanto - proseguono i deputati - la Riforma del 2011, produce una criticità oggettiva in relazione alla tutela degli operatori, che accentua altresì il divario di trattamento tra la polizia locale e le forze di polizia dello Stato che deve essere risolta".
"Si può affermare - concludono i deputati - che l'articolo 6 del citato decreto-legge n. 201 del 2011 fa venire meno le più elementari forme di tutela del lavoratore della polizia locale, creando delle evidenti discriminazioni e disparità di trattamento nell'ambito di forze di polizia, che, sebbene appartenenti ad enti pubblici diversi (Stato ed enti locali), sono chiamati a svolgere, nell'interesse primario dello Stato, le stesse funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza".