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Approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente all'esame del parlamento il disegno di legge che delega il Governo - entro diciotto mesi dall’approvazione - ad adottare uno o più decreti legislativi per il miglioramento della pubblica amministrazione. Sul piatto, tra gli altri punti, l'eliminazione del nulla osta per la mobilità volontaria.
Individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, il miglioramento dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati.
Sono questi gli obiettivi del provvedimento "Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione", il disegno di legge approvato in esame definitivo dal Consiglio dei ministri (nella seduta del 14 febbraio 2019) voluto da Giulia Bongiorno, ministro della Pa.
Per raggiungerli, l’intervento normativo tocca i vari aspetti in cui si articola il rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, per virare verso una reale valorizzazione del merito, della competenza e delle capacità organizzative e relazionali del personale.
Mobilità volontaria più snella
Tra gli obiettivi del ddl c'è anche quello di semplificare e omogeneizzare le procedure di mobilità volontaria, "limitando le ipotesi di obbligatorietà di espletamento preventivo rispetto alle nuove assunzioni, ed escludendo il rilascio del nulla osta da parte dell’amministrazione di appartenenza e fermo restando l’obbligo di permanenza nella sede di prima assegnazione previsto dall’articolo 35, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001" (che stabilisce in 7 anni il relativo periodo di effettiva permanenza nella sede di prima destinazione).
In più, si prevede di "assicurare la pubblicità e la trasparenza delle procedure di mobilità anche mediante la previsione dell’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale dell’amministrazione e di quello del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri" e l'attribuzione - a parità di merito - di un titolo di preferenza a favore dei soggetti beneficiari delle agevolazioni previste in materia di tutela dei lavoratori con disabilità, nonché ai dipendenti con figli di età inferiore ai tre anni.
Tra le altre novità:
l’obbligo dei dirigenti di adeguare la propria prestazione lavorativa nella sede di lavoro alle esigenze dell’organizzazione e dell’incarico dirigenziale svolto, nonché a quelle connesse con la corretta gestione e il necessario coordinamento delle risorse umane
l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica, finalizzato anche all’individuazione e condivisione delle buone pratiche in materia di gestione del ciclo della performance
il coinvolgimento di utenti in rapporto diretto con l’amministrazione
l’utilizzazione di soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di un’effettiva competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane.
Anche la disciplina dei procedimenti disciplinari verrà razionalizzata attraverso l'individuazione di procedimenti semplificati per gli illeciti di minore gravità.