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La strada per il rinnovo dei contratti degli statali è adesso in salita. Non è tanto in discussione l'operazione, ma la sua entità. Stando infatti agli ultimi monitoraggi dei conti pubblici, c'è da scommettere in un budget limitato. Le ultime stime riferiscono che ai 300 milioni di euro già previsti lo scorso anno, se ne aggiungerebbero altri 400, per un totale di 700 milioni di euro. Una cifra che, al di là delle modalità di distribuzione, viene ritenuta esigua da parte delle organizzazioni sindacali. Tuttavia Palazzo Chigi in generale e il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione in particolare, sono pronti a mettere davanti le difficoltà di budget.
L'Ufficio parlamentare di bilancio ha infatti bocciato le nuove stime macroeconomiche della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. Le previsioni sul Prodotto interno lordo 2017 sono ritenute significativamente fuori linea, troppo ottimistiche, tali da far propendere per la prima volta l'Autorità dei conti pubblici per un esito non positivo del processo di validazione del quadro programmatico. Non è tutto, perché è intervenuta davanti alle commissioni Bilancio di Camera dei deputati e del Senato anche la Corte dei Conti, che dopo aver sottolineato "gli elementi di fragilità del quadro macroeconomico" si è soffermata sullo stesso punto toccato dalle altre istituzioni economiche e finanziarie.
E c'è da essere poco sereni sotto il profilo del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici se per i magistrati contabili "la dimensione relativamente pronunciata degli effetti espansivi". E a chiudere il cerchio ci sono i giudizi meno drastici ma comunque improntati alla perplessità di Bankitalia: per centrare l'obiettivo "ambizioso" dell'1% di crescita del Prodotto interno lordo 2017 bisognerà definire la legge di bilancio "con grande cura". Il tutto mentre i segretari generali delle sigle sindacali del pubblico impiego hanno lanciato la proposta "Cambiamo le relazioni sindacali nel pubblico impiego e cambiamo i contratti".
In buona sostanza, hanno congiuntamente fatto partire la mobilitazione delle categorie di Cgil Cisl e Uil con una "maratona del lavoro pubblico", un percorso di assemblee in tutti i posti di lavoro che attraverserà il paese, che passerà da una maratona vera e propria a Roma, per sensibilizzare lavoratori e cittadini, arrivando ai palazzi della politica, sulla necessità di nuovi contratti e investimenti veri nell'innovazione per "servizi di qualità, più avanzati, più vicini alle persone".
Argomento:
Attualità e Politica