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Fari puntati sul rinnovo del contratto degli statali. Eppure il sistema degli aumenti immaginato dal ministro per Semplificazione e la Pubblica Amministrazione non va giù a tutti. A detta dei sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, gli scatti devono andare a tutti i dipendenti pubblici e hanno respinto al mittente l'ipotesi che il governo chieda all'Aran di limitare l'effetto economico dei rinnovi ai dipendenti al di sotto di una certa soglia di reddito.
"Il contratto è un diritto per tutti i lavoratori e il rinnovo deve restituire dignità e riconoscimento professionale e retributivo a tutte le lavoratrici e i lavoratori pubblici senza eccezioni", hanno scritto in una nota sulla questione i segretari generali Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Nicola Turco. Tuttavia la partita inizierà solo dopo la riduzione da undici a quattro dei comparti del pubblico impiego. Dopo l'accordo raggiunto dall'Aran con i sindacati, la situazione è bloccata al Ministero dell'Economia.