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Comunicato sindacale congiunto sulla necessità di definire ed individuare la figura del datore di lavoro, in modo da garantire ai lavoratori un’effettiva tutela, attraverso il riferimento ad un contesto normativo che prevedesse una precisa imputazione delle responsabilità ed il concreto potere di spesa cui è correlata la capacità di intervenire a tutela e salvaguardia della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. Nella mattinata del 24 giugno si è tenuta un’ulteriore riunione concernente lo schema di regolamento ai sensi dell’art. 3, comma 2 del decreto legislativo n. 81/2008, con il Capo della Segreteria del Dipartimento, Prefetto Vincenzo Panico, il Direttore dell’Ufficio Legislativo, Prefetto Marco Valentini ed il Direttore Ufficio Relazioni Sindacali, Dott. Tommaso Ricciardi. Le scriventi O.S. hanno ribadito, come argomento pregiudiziale, la necessità di definire ed individuare la figura del datore di lavoro in stretta adesione al disposto dell’art. 2, co. 1, lett b) del d.lgs. n. 81/2008, in modo da garantire ai lavoratori un’effettiva tutela, attraverso il riferimento ad un contesto normativo che prevedesse una precisa imputazione delle responsabilità ed il concreto potere di spesa cui è correlata la capacità di intervenire a tutela e salvaguardia della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. Su questo aspetto strategico, tuttavia, non si è registrata alcuna disponibilità da parte dei rappresentanti dell’Amministrazione di P.S. Anzi gli stessi hanno confermato la loro volontà di andare avanti nel progetto anche in assenza di un parere favorevole da parte dei Sindacati. Il testo che l’Amministrazione intende adottare è ben lontano dal contribuire in modo chiaro all’individuazione delle funzioni previste per legge ed espone, in modo irrazionale, a responsabilità tutti i Questori, i Dirigenti, i Direttivi e Ispettori titolari di uffici distaccati che sono soggetti privi di quelle prerogative e poteri che la legge individua a garanzia dell’interesse protetto che è quello della tutela della sicurezza dei lavoratori. Persistendo da parte dell’Amministrazione un atteggiamento illogico ed insensato, le scriventi OO.S.S. si rivolgeranno direttamente, con argomenti ben saldi sotto il profilo giuridico, direttamente a livello politico scrivendo al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari competenti e per conoscenza alla Corte dei Conti, affinché il Dipartimento di Pubblica Sicurezza si fermi nell’adozione di un provvedimento errato sia sotto il profilo amministrativo che normativo. Inoltre, verranno contattate le altre OO.SS. sia dei Vigili del Fuoco sia quelli rappresentative del Pubblico Impiego presso il Ministero dell’Interno per verificare le condizioni tese a programmare una posizione unitaria tra tutte le OO.SS. dei Dipartimenti interessati affinché il Dicastero dell’Interno garantisca effettivamente la sicurezza del proprio personale sui luoghi di lavoro.
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