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Si è aperto con l’intervento del comandante generale dell’Arma dei carabinieri il ciclo di audizioni della commissione Difesa al Senato sulla proposta di legge sui sindacati militari licenziata dalla Camera. Per gli Stati Maggiori (la posizione del comando dei carabinieri sarebbe condivisa a livello interforze, come accennato dal Gen. Nistri all’inizio del suo intervento) il testo va bene così com’è, al più si deve consentire al Cocer di rimanere in carica sino alla definizione del decreto dei distacchi e di chiudere il contratto 2019-2021.
Nel suo intervento il Comandante dell’Arma, spesso estrapolando strumentalmente alcuni singoli passi della sentenza n. 120/2918, ha, in sintesi, affermato che:
il giudice amministrativo è la scelta migliore per le controversie in materia di comportamento antisindacale;
i livelli locali del sindacato devono essere al massimo regionali e non devono aver un potere che va oltre quello “consultivo” previsto nel ddl Corda;
il modello sindacale di polizia non va bene perché pensato per l’organizzazione (a due livelli) e le funzioni della polizia di stato, diverse rispetto all’organizzazione ed alle funzioni delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri;
l‘articolazione dell’orario di lavoro non deve essere ricompresa tra le competenze del sindacato.
Il tutto, sempre a dire del Gen. Nistri, sarebbe indispensabile per mantenere un’adeguata misura di massima operatività e coesione interna dello strumento militare, necessaria per eseguire i compiti di difesa attribuiti alle Forze Armate.
Peccato che questa legge ai applica anche a 2 forze di polizia ed a 160.000 addetti alla sicurezza, perché i carabinieri svolgono, per lo più, una funzione di sicurezza interna del tutto simile a quella della polizia di stato ed i finanzieri svolgono quasi esclusivamente la funzione di polizia economico-finanziaria diversa dalla funzione di difesa.
Senza contare che nella Polizia di stato i criteri generali dell’articolazione dell’orario di servizio sono concertati da anni a livello centrale e le articolazioni locali del sindacato controllano il rispetto del contratto sul territorio, mentre in Guardia di finanza i criteri generali dell’articolazione dell’orario di servizio sono stati oggetto di una circolare del Comando Generale condivisa con la rappresentanza militare. Il tutto, senza nocumento alcuno all’operatività.
Con tutto il rispetto per il Generale Nistri, sono le solite “teoriche” argomentazioni, poi sempre smentite dalla storia. Infatti, anche alla fine degli anni settanta quando fu introdotta la rappresentanza militare, nel 1981 quando smilitarizzata la polizia di stato o, ancora, nel 1995 quando fu aperta alla rappresentanza militare la concertazione, i conservatori paventavano chissà quali pericoli per la funzionalità e l’efficienza delle forze di polizia, poi sempre smentiti dai fatti.
Possiamo rassicurare i senatori ed i cittadini, nessuna delle situazioni indicate dal comandante dell’Arma intacca minimamente l’efficienza e l’efficacia delle forze dell’ordine ed anzi, un sistema di relazioni sindacali più efficiente, al contrario, può incrementare la produttività, la condivisione, il benessere organizzativo, la trasparenza e l’affidabilità democratica delle Forze dell’ordine e delle Forze armate.
Peraltro, la storia insegna anche che è incrementando trasparenza e controllo, e non aumentando la disciplina come propone sempre il Gen. Nistri, che si prevengono derive, deviazioni ed episodi di corruzione.
(https://www.silfnazionale.it/)
Sindacato Lavoratori Finanzieri
>>VIDEO DEL'AUDIZIONE DEL COM. GEN. DELL'ARMA DEI CARABINIERI, GEN. NISTRI