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Il rinnovo contrattuale è, di fatto, bloccato dall’assenza di risorse adeguate. "Non è una novità, afferma il Sindacato Lavoratori Finanzieri, tutti gli ultimi rinnovi sono stati definiti dopo la scadenza ed è molto probabile, per non dire scontato, che anche per questa tornata le risorse saranno stanziate con la legge di Bilancio del prossimo dicembre 2024 (come conferma il DEF 2023 appena approvato) e le trattative saranno avviate non prima della fine del 2024 (in prossimità della presentazione della Legge di Bilancio)".
Un’eventuale “finta” apertura dei tavoli contrattuali entro la fine del 2023, senza risorse, sarebbe solo strumentale a garantire qualche mese di vita in più alla Rappresentanza Militare, in pratica una proroga mascherata, ma siamo convinti che il Governo non sia così incauto da accondiscendere alle richieste dell’abrogando Cocer.
Per il 2023 (e con tutta probabilità anche per il 2024) le poche risorse stanziate sono state tutte destinate alla c.d. una tantum a pioggia (incremento dell’1,6% dello stipendio fisso clicca qui per gli importi lordi mensili) che, peraltro, ad oltre 5 mesi dall’emanazione della legge di bilancio, non è stata ancora pagata!
Per recuperare il potere d’acquisto perso dagli stipendi per effetto dell’inflazione degli ultimi 3 anni, servono risorse ben più corpose di quelle appostate, risorse che, a giudicare dall’ultimo DEF, il Governo non intende stanziare. Il SILF non starà a guardare!
LA SEGRETERIA NAZIONALE SILF