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E’ in arrivo una semplificazione delle norme sulla valutazione dei dipendenti pubblici, per rendere «certo» nei tempi l’esercizio dell’azione disciplinare. Insieme ad una riorganizzazione del sistema di accertamento medico-legale sulle assenze per malattia, per garantire «l’effettività del controllo», con il passaggio delle competenza dalle Asl all’Inps.
Sono alcune delle novità contenute nel pacchetto di emendamenti al Ddl delega di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato, presentati dal relatore Giorgio Pagliari (Pd), d’intesa con il governo. Il Ddl contiene dieci deleghe al governo su temi che spaziano dal riordino delle partecipate, alla riforma delle camere di commercio, alla valutazione della dirigenza pubblica. Sui tempi, secondo Pagliari, il disegno di legge «potrà essere approvato dall’Aula entro metà marzo».
Tra i criteri di delega si prevede l’introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti «finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l’esercizio dell’azione disciplinare». Un altro emendamento prevede la semplificazione delle norme di valutazione, con il «riconoscimento del merito e delle premialità» con lo sviluppo di «sistemi distinti per la misurazione dei risultati raggiunti dall’organizzazione e dei risultati dei singoli dipendenti». A questo proposito, tuttavia, va ricordato che il blocco dei contratti in vigore dal 2010 ha impedito che i meritevoli venissero premiati in modo differenziato, secondo i criteri della legge Brunetta. Per la dirigenza è previsto il «superamento degli automatismi nel percorso di carriera» che sarà costruito «in funzione degli esiti della valutazione». Un altro emendamento che ha fatto discutere (si veda «Il Sole - 24 ore» del 23 gennaio), prevede il «rafforzamento del principio di separazione tra indirizzo politico-amministrativo e gestione» e del «conseguente regime di responsabilità dei dirigenti, anche attraverso l’esclusiva imputabilità agli stessi (dirigenti) della responsabilità amministrativo contabile per l’attività gestionale».
Si prevede la revisione dell’assetto della Scuola nazionale dell’amministrazione, che gestirà le attività di formazione dei dipendenti pubblici, con «l’eventuale trasformazione della natura giuridica senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica», attraverso il coinvolgimento di «istituzioni nazionali ed internazionali di riconosciuto prestigio». La Sna potrà avvalersi «per le attività di reclutamento e di formazione, delle migliori istituzioni di formazione».