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Il Ministero della Difesa si sta facendo carico di una serie di azioni per prevenire e arginare il numero di suicidi tra gli addetti delle Forze Armate. Lo ha riferito il sottosegretario Angelo Tofalo in risposta all’interrogazione del deputato Roger De Menech, vice presidente della commissione Difesa della Camera, il quale ha sollecitato il governo a “Porre forte attenzione riguardo a tali eventi e valutare più presidi e assistenza psicologica obbligatoria per chi svolge compiti di pubblica sicurezza e ha la responsabilità dell'arma d'ordinanza. Il Deputato ha chiesto inoltre: “”Quale sia l'attuale situazione dei sostegni e dell'assistenza psicologica forniti al personale delle Forze Armate”
Nella risposta all’interrogazione il sottosegretario Tofalo ha affermato:
Il Ministero della Difesa si sta facendo carico di una serie di azioni per prevenire e arginare il numero di suicidi tra gli addetti delle Forze Armate. Lo ha riferito il sottosegretario Angelo Tofalo in
<<Come sottolineato dal Ministro Guerini nell'ambito dell'esposizione delle linee programmatiche del Dicastero «la salute del personale e la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro restano temi al centro dell'attenzione della Difesa... È mio intendimento porre la giusta attenzione al preoccupante fenomeno dei suicidi».
Sul piano generale, da tempo è in atto una mirata attività di prevenzione per contrastare tale fenomeno e, oltre alle azioni volte a individuare eventuali soggetti a rischio nelle prime fasi dell'incorporazione – le procedure selettive vengono costantemente monitorate e aggiornate – vengono realizzate molteplici attività per la tutela dell'integrità fisica e morale del personale durante l'intero percorso di carriera.
Tra i requisiti per l'arruolamento vengono sempre inclusi la capacità dell'individuo di adattarsi al contesto militare, la capacità di reagire alle difficoltà e di gestire lo stress.
L'attività di prevenzione è finalizzata anche a individuare quei comportamenti che possono apparire indicatori di un presunto stato di disagio, in modo da poter intervenire – con ogni possibile tempestività – ponendo in atto adeguate misure di sostegno psicologico.
Agli esiti dei lavori del Tavolo Tecnico (interforze) costituito con il compito di affrontare in maniera dettagliata una tematica così delicata e complessa, sono state definite specifiche misure precauzionali da porre in essere a breve e medio/lungo termine: la prima azione è stata quella di aggiornare la Scheda di notifica degli Atti Suicidari, per acquisire ulteriori dettagliati elementi utili per analizzare il fenomeno e migliorare l’audit per poter attuare adeguati correttivi.
Al fine di prevenire il fenomeno attraverso l'informazione e la sensibilizzazione di tutto il personale militare/civile, dei Comandanti e degli operatori sanitari sui principali fattori di rischio e la loro gestione, sono state redatte e distribuite tre brochure che offrono una serie di raccomandazioni per percepire/affrontare situazioni che possano preludere ad atti di autolesionismo ed è stata anche creata una pagina web internet sul sito della Difesa per divulgare la promozione del benessere psicologico.
Nel marzo 2019, presso il Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare Celio, si è svolto un «Corso per formatori sulla prevenzione dei suicidi nelle Forze armate» che ha portato alla costituzione del primo team di professionisti, psicologi e psichiatri.
È in via di definizione un'applicazione per smartphone che possa dare, in maniera intuitiva e immediata, indicazioni sulle attività e i presìdi attivi in ambito Difesa; in questa applicazione è consultabile l'elenco dei consultori/servizi sanitari operativi sul territorio, afferenti alle diverse Forze armate/Arma dei Carabinieri, a cui il personale può rivolgersi per ricevere supporto professionale.
Tra le azioni a lungo termine sono in corso, da parte dei competenti organi della Difesa, il rafforzamento del Centro Veterani della Difesa, con specifico riferimento al potenziamento dell'area che interessa il supporto psicologico ai veterani e alle famiglie.
Inoltre, il potenziamento della rete di monitoraggio del personale presso i reparti e le unità delle Forze armate, anche attraverso la ricerca di possibili collaborazioni con gli organi della sanità «civile» presenti sul territorio, nonché la definizione di nuove e più efficaci procedure d'intervento nell'individuazione, nella prevenzione e nella risoluzione delle situazioni di possibile rischio, sia sistemico che individuale.
Relativamente all'indagine sulle motivazioni alla base di gesti estremi, in linea generale emerge, dall'esame dei casi per i quali è stata conclusa l'inchiesta interna, che le cause sono riconducibili prevalentemente alla sfera personale.
Quanto, poi, alle notizie diffuse a mezzo stampa e di cui è cenno in premessa all'atto, non risulta, come riportato nella relazione del Comandante del 7o reggimento alpini, che la commissione medico-ospedaliera di Padova – tantomeno altro organo sanitario – abbia proposto di sottoporre la giovane a un trattamento sanitario obbligatorio.
Concludo questo mio intervento richiamando le parole del Ministro Guerini che, riguardo al preoccupante fenomeno dei suicidi, ha assicurato «la particolare attenzione del Governo nella valutazione delle eventuali iniziative parlamentari che saranno presentate al riguardo».