Tu sei qui
A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per il personale della Guardia di Finanza, il sindacato scrive al Comando Generale per richiedere precisazioni, interventi e un incontro urgente. Il Silf sottolinea, tra l'altro, che, al contrario della Polizia di Stato e delle Forze Armate, i dati vaccinali e l’impatto dei contagi e della malattia sul personale della Guardia di Finanza non sono pubblici, né sono stati forniti alla O.S. – motivo per il quale il 4 dicembre u.s. è stato presentato un accesso agli atti ai sensi della legge 241/90. La mancanza di tali informazioni, infatti, rende difficile persino fare una valutazione in ordine all’opportunità di estendere l’obbligo vaccinale al personale della Guardia di Finanza.
Oggetto: “SUPER GREEN PASS” – richiesta incontro urgente.
Nell’ambito delle politiche emergenziali di contenimento della pandemia da Sars-Cov-2, il Governo ha da ultimo emanato il decreto legge 26 novembre 2021 n. 172, con il quale, tra l’altro, viene imposto al personale del comparto sicurezza e difesa il possesso del c.d. “super green pass” (derivabile da vaccino o guarigione) per svolgere l’attività lavorativa. Al pari dei precedenti decreti, anche questo provvedimento è stato adottato senza alcun tipo di confronto con i sindacati e/o le rappresentanze del comparto: circostanza ancor più grave se si considera che contiene precetti molto rilevanti e invasivi solo a carico di alcune categorie di lavoratori.
Peraltro, al contrario della Polizia di Stato e delle Forze Armate, i dati vaccinali e l’impatto dei contagi e della malattia sul personale della Guardia di Finanza non sono pubblici, né sono stati forniti a questa O.S. – motivo per il quale in data 04 dicembre u.s. abbiamo presentato un accesso agli atti ai sensi della legge 241/90. La mancanza di tali informazioni, infatti, rende difficile persino fare una valutazione in ordine all’opportunità di estendere l’obbligo vaccinale al personale della Guardia di Finanza.
Per quanto attiene agli elementi di dettaglio contenuti nel decreto in parola, per quanto di interesse per il personale del Corpo, questa O.S. ritiene assolutamente necessaria l’apertura di un tavolo di confronto con le OO.SS. allo scopo di:
avviare una campagna informativa, anche tramite il Servizio sanitario del Corpo e i medici competenti affiancati ai datori di lavoro, in ordine agli effetti sinora conosciuti dei vaccini anti Covid-19 e, più in particolare, degli effetti riscontrabili dalla inoculazione di una terza dose di vaccino mRna dopo due dosi di vaccino a vettore virale o dei rischi a cui potrebbero essere esposti coloro che risultano guariti dal Covid-19: circostanze, queste, che interessano buona parte del personale. Riteniamo infatti che molte delle avversità riscontrate verso l’obbligo vaccinale siano prodotte dall’assenza di adeguata informazione;
elaborare tempestivi, equilibrati e condivisi provvedimenti attuativi in grado di chiarire taluni importanti aspetti organizzativi, quali ad esempio:
posizione amministrativa del finanziere non in possesso del “super green pass”;
non vigenza dell’obbligo del possesso del “super green pass” per i finanzieri posti in situazione di sospensione del servizio, aspettativa, congedo parentale, convalescenza o riposo domiciliare, ben significando che l’art.1 del d.l. n. 172/2021 recita testualmente: “La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative dei soggetti obbligati”;
momento in cui si deve considerare assolto l’obbligo vaccinale (15° giorno dopo la prima vaccinazione?);
assoluta necessità di mantenere in vigore tutti gli altri strumenti di mitigazione del rischio (mascherine, distanziamento, turni in deroga, rivalutazione dello smart working, etc.);
valutazione dell’effettuazione dei corsi di formazione in modalità “a distanza”, con particolare riferimento “ai corsi interni”;
il riconoscimento quale “causa di servizio”, o equiparazione a “vittime del dovere”, dell’eventuale danno biologico derivante dalla somministrazione del vaccino.
Auspichiamo, infine, che codesto Comando Generale riveda la posizione di chiusura assunta e perpetrata nei confronti delle Associazioni Sindacali che più di tutte, in questa fase storica, hanno la reale percezione delle preoccupazioni e delle incertezze diffuse tra i colleghi: fattori, questi, aggravati dalla mancanza di contezza dell’orizzonte temporale di questa emergenza sanitaria, sociale e lavorativa.